Organici esigui e carenza di strutture psichiatriche. Sono due grossi problemi che «caratterizzano la vita nelle carceri sarde»  e tornano prepotentemente alla ribalta dopo «le recenti aggressioni subite da agenti della polizia penitenziaria a Isili e a Uta».  La riflessione è del procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio. 

«La carenza degli organici, ed in specie delle figure apicali dei direttori e dei comandanti degli istituti di pena, è stata più volte denunciata dai sindacati e si spera possa essere parzialmente alleviata con l'entrata in servizio dei nuovi funzionari dell'amministrazione penitenziaria», sostiene il magistrato. 
Che però considera «più complessa la soluzione del problema dell'assistenza psichiatrica all'interno degli Istituti penitenziari». Patronaggio ricorda di essersi fatto promotore di due tavoli di lavoro, presieduti dall'assessore regionale alla Sanità Carlo Doria, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Asl, del Dap, i direttori degli Istituti di pena e rappresentanti di diverse sigle sindacali. 

«I tavoli», sottolinea Patronaggio, «hanno certificato innegabili carenze e ritardi ed un deficit delle figure professionali dei medici psichiatrici. Si è  cercato di razionalizzare le risorse e si sono cercate con buona volontà soluzioni, peraltro, ancora in via di perfezionamento». 
Nelle more di un percorso, tortuoso e non di facile soluzione, «giunga tuttavia alla polizia penitenziaria e agli operatori penitenziari tutti, la mia stima e solidarietà per l'adempimento di un dovere che deve svolgersi in un clima di serenità e in piena sicurezza». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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