Da questo mese cambia il metodo di calcolo dell’Isee. L’aggiornamento della certificazione, che sarebbe comunque al ribasso, può consentire a numerose famiglie di rientrare nei parametri di reddito utili per accedere a una serie di agevolazioni appena introdotte (il bonus bollette) e già esistenti (bonus asilo nido e assegno unico).

La rivalutazione dell’Isee

La novità è stata introdotta dal Dpcm numero 13 del 14 gennaio del 2025, entrato in vigore lo scorso 5 marzo: prevede che i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale sono esclusi dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee, appunto), per un importo massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Se il valore complessivo dei titoli supera la soglia, l’eccedenza verrà inclusa nel calcolo dell’Isee. L’obiettivo della misura è incentivare il risparmio su strumenti considerati sicuri e rendere più equo l’accesso ai benefici sociali. Il nuovo modello della Dichiarazione Unica Sostitutiva (Dsu) sarà disponibile da aprile e, comunque, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, quindi entro il 5 aprile. In una nota l’Inps spiega che «per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, le Dsu già presentate nell’anno in corso restano valide fino alla naturale scadenza, ferma restando la facoltà di richiedere una nuova attestazione Isee calcolata secondo la recente normativa». C’è tempo, quindi, per chiedere una nuova certificazione e, se la riduzione porta l’Isee sotto i 25 mila euro, si può usufruire del bonus introdotto dal decreto Bollette (sconti fino a 200 euro).

Le procedure

Ma come si ottiene l’Isee? È innanzitutto necessario acquisire la Dsu. Operazione possibile attraverso varie modalità. C’è la possibilità di rivolgersi a un Caf convenzionato che presta assistenza gratuita ai cittadini sulla base di una convenzione stipulata con Inps. Oppure, per chi sceglie il fai da te si può accedere attraverso il servizio online “Portale unico Isee”. Chi compila il documento, viene sottolineato, si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato. Nella Dsu il nucleo familiare è quello dichiarato alla data di presentazione della dichiarazione. Mentre i redditi sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della dichiarazione. Il patrimonio mobiliare e immobiliare da prendere in considerazione è quello posseduto alla data del 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione (nel 2025 sarà il 2023). L’acquisizione è condizionata alla compilazione dei modelli base: è possibile richiedere di precaricare le informazioni contenute nell’ultima Dsu presente nel sistema informativo dell’Isee (dati precaricati). E sarà poi necessario sottoscrivere quanto autodichiarato. L’operazione si completa con l’autorizzazione alla precompilazione da parte di tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare, che deve avvenire attraverso l’accesso al Sistema informativo dell’Isee con le credenziali d’accesso (Spid, Cie o Cns). Infine, è previsto l’invio al sistema informativo. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a girare all’Inps i dati precompilati in suo possesso.

Quali dati sono necessari

I dati precompilati sono: redditi e alcune tipologie di spese ordinariamente dichiarati all’Agenzia delle Entrate, trattamenti erogati dall’Inps; patrimonio mobiliare detenuto in Italia con esclusione delle partecipazioni in società per azioni non quotate e in società non azionarie, altri strumenti e rapporti finanziari, valore del patrimonio per le imprese individuali (a cui si aggiungono gli elementi di novità citati sopra, introdotti con il Dpcm); patrimonio immobiliare detenuto in Italia limitatamente ai fabbricati; canone di locazione della casa di abitazione. Dopo la precompilazione devono essere auto dichiarati nel foglio componente: dati del componente; redditi e trattamenti particolari; assegni periodici per coniuge e figli; autoveicoli e altri beni durevoli; disabilità e non autosufficienza; patrimonio mobiliare detenuto all’estero; patrimonio mobiliare detenuto all’estero; patrimonio immobiliare detenuto all’estero, terreni agricoli o edificabili, ammontare del mutuo residuo e indicazione della casa di abitazione del nucleo.

Enrico Fresu

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