Bitti, tre sospetti per il delitto di NataleIl parroco agli assassini: "Pentitevi"
C'era tutto il paese ieri per l'ultimo saluto a Ciriaco Basile, l’allevatore 36enne di Bitti ucciso la mattina di Natale mentre, alla guida del suo pick-up, si recava all'ovile di un amico. "Per un assassino non c'è luce né salvezza se non c'è ravvedimento", ha detto il parroco don Francesco Mariani nella sua omelia davanti ai parrocchiani riuniti nella chiesa di San Giorgio Martire. Intanto sul fronte delle indagini ci sarebbero tre sospettati, ciascuno con un movente diverso.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gli inquirenti scavano negli ultimi anni della vita di Basile, a partire dal febbraio 2006, quando scampò a un primo agguato mortale nel suo ovile. Investito da una pioggia di pallettoni, riuscì a fuggire riportando solo una lieve ferita a una mano e da quel giorno non è più andato in campagna da solo.
LE INDAGINI Ora l'inchiesta coordinata dal procuratore Andrea Garau e dal sostituto Luca Forteleoni si concentra su tre piste. I carabinieri della Compagnia di Bitti, al comando del capitano Fabio Saddi, continuano a cercare l'arma, ma al momento vengono curati in maniera particolare gli interrogatori. Ciriaco Basile, precedenti penali per minacce, maltrattamenti in famiglia e ricettazione, aveva tanti nemici. Chi lo ha ucciso nel giorno di Natale voleva trovarlo da solo e dare il dolore più grande alla sua famiglia nel giorno della festa più sacra.
L'OMICIDIO Il killer che all'alba del 25 dicembre scorso lo ha ucciso con due fucilate alla testa aveva messo a punto un piano perfetto, studiato nel dettaglio e imperniato sull'unico punto debole della giornata di Basile: i cinque minuti di viaggio durante il chilometro di strada che percorreva in solitudine alla guida del suo pick-up, ogni mattina, dal suo ovile fino al podere dell'amico Salvatore Palmas. L'assassino gli ha teso l'agguato proprio nell'ultimo tratto, in una strada sterrata e stretta in cui era impossibile fare marcia indietro. In mezzo due massi a simulare una frana, ma disposti volutamente dal killer affinché l'allevatore scendesse dall'auto per spostarli. E così è stato.
L'assassino, appostato dietro un cespuglio, ha esploso due fucilate, colpendo Basile al capo, e poi è fuggito. Per quasi un'ora il cadavere del pastore è rimasto sotto la pioggia. Erano le 7 quando Salvatore Palmas ha visto in lontananza i fari accesi del pick up dell'amico ed è corso a vedere. L'uomo, 50 anni, di Bitti, ogni mattina aspettava Basile per le 6, che andava da lui per caricare il latte e dargli un passaggio fino al paese. Ma il 25 dicembre Palmas ha aspettato invano.