Si è battuto per la ferrovia nella valle del Tirso, è riuscito a far ottenere un costosissimo telegrafo a Nuoro, ha cercato capitali esteri da investire nelle imprese agricole della Gallura e ha costretto ministri e politici di spicco a considerare le potenzialità estrattive della Sardegna fino a far istituire la scuola mineraria di Iglesias. Perché se è vero che Giorgio Asproni si è dedicato in modo spasmodico alla costruzione del nuovo stato italiano è anche vero che non ha mai dimenticato non solo la Sardegna, ma nemmeno Bitti e Nuoro.

Sono questi gli aspetti meno noti del politico sardo che verranno messi in luce sabato 15 novembre – dalle 17:30 al teatro Ariston di Bitti – durante la presentazione de "Dalla guerra di Crimea a Su Connottu", il libro di Stefano Pira, docente di Storia Moderna e di Storia della Sardegna all'università di Cagliari. Un appuntamento, promosso dalla Fondazione Asproni con il Comune di Bitti, per esplorare la vita e le battaglie politiche di uno dei protagonisti del Risorgimento italiano.

Dopo i primi passi da rivoluzionario e cospiratore, Asproni è divenuto un autorevole deputato, un attento giornalista e un intellettuale di spessore. Una personalità complessa, quella del canonico di Bitti che si è rapportato alla pari con i grandi della sua epoca: amico di Garibaldi, Mazzini e Bakunin, ma fiero oppositore di Cavour, a cui non ha dato tregua in Parlamento, ha seguito da vicino tutti i più importanti avvenimenti del Risorgimento, dalla spedizione dei Mille all'entrata dei bersaglieri a Roma.

Tutti questi aspetti verranno illustrati sul palco dall'autore accompagnato dagli storici Roberto Pianta e Gavino Angius.

La fondazione Asproni, che ha scelto di presentare in anteprima il libro a Bitti, si occupa studiare e divulgare la figura del politico sardo. Oltre alla pubblicazione del libro di Pira, la fondazione ha promosso e sostenuto diverse ricerche e convegni oltre alla realizzazione di una serie di podcast.

(Unioneonline)

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