Matisse, le sculture del "genio" in mostra al Man di Nuoro

15 luglio 2023 alle 11:35

Per spiegare l’evento basta una foto. Non è in mostra, adorna le pagine social di un museo che fin dalla sua nascita semina tracce virtuose. Raffigura la direttrice del Man di Nuoro, Chiara Gatti. Lo sguardo è apparentemente severo, di chi sente il peso della responsabilità ma soprattutto di chi non vuole perdersi nemmeno una sfumatura di quell’oggetto modellato dal genio di Henri Matisse. Meraviglia da accarezzare con guanti immacolati. È il rispetto assoluto che si deve a uno dei più grandi artisti del Novecento, celebre per i suoi dipinti e i suoi colori, da ieri in mostra nel cuore della Barbagia con le sue sculture. Sì, l’esposizione Metamorfosi sarà visitabile fino al 12 novembre, in prima nazionale, nelle sale di via Satta.

La struttura museale nuorese ha deciso di solcare strade nuove, di dedicare una mostra alla scultura dell’artista francese. Il disegno espositivo, a cura di Chiara Gatti da un progetto di Sandra Gianfreda, rilegge e adatta agli spazi del Man il concept inedito e complesso della mostra “Matisse Métamorphoses” organizzata nel 2019 dalla Kunsthaus di Zurigo e dal Museo Matisse di Nizza. «Ai visitatori presentiamo un Matisse diverso», spiega la direttrice del museo barbaricino: «Non è il pittore, quello delle stanze o dei paesaggi, ma è il Matisse affascinato, attratto, sedotto dalla figura umana. Dalle sue modelle che diventano il soggetto principale della sua scultura».

I riflettori sono puntati sull’estro di Henri Matisse, perlopiù. Il Man, però, presenta ai suoi visitatori anche altre due esposizioni, fino al 17 settembre. Con “100mila stelle” va in scena l’emozionante incontro tra due artisti-amici: da una parte Maria Lai, dall’altra Jorge Eielson. A cura di Elisabetta Masala, da un’idea di Marina Affanni e Chiara Gatti, la mostra evidenzia il profondo legame intellettuale e affettivo, cementato dall’Isola, tra l’artista isolana e l’amico peruviano. Con “Je m’appelle Olympia”, infine, spazio alla creatività di Alice Guareschi e a un allestimento site-specific di 16 fotografie.