Ecco perché il Challenger 175 in programma sui campi di Monte Urpinu dall’uno al sette maggio sarà una grande occasione per tanti appassionati per ammirare i migliori giocatori del ranking

Il grande tennis è finalmente tornato protagonista nella penisola. Con il torneo di Sanremo appena concluso e con l’“Open Città della Disfida” di Barletta in pieno svolgimento, continuano i preparativi per il primo “Super Challenger” che sbarcherà in Italia.

Dall’uno al sette maggio (qualificazioni il 29 e 30 aprile), infatti, va in scena sulla terra rossa del Tennis Club Cagliari il “Sardegna Open”, primo torneo europeo di categoria Challenger 175.

Un’opportunità unica per gli appassionati dello sport ideato dal maggiore Walter Clopton Wingfield, in quanto questa nuova categoria è stata pensata dall’Atp proprio per offrire grande spettacolo, permettendo a giocatori di ranking molto alto di prendere parte a tornei che, fino allo scorso anno, erano loro vietati.

Se vi state chiedendo come questo sia possibile, ecco la risposta: di norma i tornei Challenger hanno particolari limitazioni tecniche, come ad esempio quella nelle prove Challenger 125, che definiscono la partecipazione fino a un numero massimo di due top 50, se non “invitati” grazie ad una wild card.

La rivoluzione dei Super Challenger nasce proprio dall’esigenza di creare per i giocatori una nuova opportunità, nella seconda settimana di alcuni Masters 1000 (Indian Wells, Madrid, Roma). Per renderlo possibile, l'Atp ha eliminato la restrizione sui top 50, mantenendo solo quella relativa al divieto assoluto di partecipazione ai top 10. Se un giocatore è compreso tra i primi dieci al momento della chiusura dell’entry list - che per un challenger di norma è tre settimane prima del torneo, non sei come per i tornei del circuito maggiore - non potrà in alcun modo partecipare alla manifestazione. La differenza, come è facile capire, è enorme e, sempre a livello teorico, a Cagliari si potrebbe avere un tabellone con tutti gli iscritti per diritto di classifica compresi nei top 30.

In questo meccanismo si nascondono dunque possibilità enormi. Basta dare un'occhiata ai numeri: 64 giocatori su 96 del tabellone maschile lasceranno il Masters 1000 di Madrid entro la prima settimana. Inevitabile che tra loro ci sia qualche campione con voglia di immediata rivalsa.

Se, ad esempio - l’ipotetica è d’obbligo - un grande nome del circuito non è al meglio a Madrid e viene sorpreso da un avversario in forma, capace di estrometterlo dal torneo, la probabilità che voglia mettere altri match nelle gambe prima di arrivare a giocarsi il titolo agli Internazionali BNL d’Italia è alta e per lui si aprirebbero le porte del Super Challenger di Cagliari. Ovviamente le incertezze - che in questo caso però sono anche opportunità - sono legate proprio al Masters 1000 della capitale spagnola: fino a che non si conosceranno gli sconfitti dei primi turni, sarà impossibile avere la lista definitiva di chi approderà sui campi in terra battuta di Monte Urpinu.

Ecco perché la collocazione in calendario di Cagliari una settimana prima di Roma è strategica.

Ed anche perché, come si è già potuto constatare lo scorso marzo per il primo Super Challenger andato in scena a Phoenix - dove il numero uno del seeding non a caso era l’azzurro Matteo Berrettini - il livello tecnico di un “175” è così simile a quello di un Atp 250. Come si diceva, questa categoria di tornei è stata pensata con l'obiettivo di far giocare i big, evitando loro pause troppo lunghe in vista dei grandi eventi del Tour. Quasi una sorta di affascinante sprint race - per usare un paragone motoristico - che anticipa la grande kermesse romana.

© Riproduzione riservata