Reazioni.

L’opposizione pungola la premier: «Troppo silenzio» 

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In Italia la maggioranza approva la sospensione dei controdazi Ue: «Non è il momento delle ritorsioni», dice il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Oggi la politica guarderà a Milano, per la reazione della Borsa. Dovrebbe essere a Milano anche il vicepremier Antonio Tajani, per incontrare Marina Berlusconi, prima di volare a Washington per una missione incentrata anche sul dossier dazi.

«Trattare a testa alta» è la linea del ministro degli Esteri: nella maggioranza, però, non mancano i distinguo della Lega. Forza Italia e Noi moderati invece criticano apertamente i dazi americani. «Negoziare se possibile, reagire se necessario», la sintesi del capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri.

Dal Pd, Elly Schlein vede la maggioranza «sempre più allo sbando». La segretaria, prima delle parole serali di Meloni, aveva attaccato la premier «in modalità aereo: non parla di fronte alla prepotenza del suo amico Trump. Si prenda le sue responsabilità davanti al Parlamento e al Paese». Sarcastico il leader M5S Giuseppe Conte: «Chiamate “Chi l'ha visto”, dopo aver sbandierato un suo ruolo centrale nelle trattative con Trump, ora che arrivano i dazi al 30% Meloni è sparita». «L’opposizione - contrattacca il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida - fa come chi gufa la squadra avversaria non avendo partite da disputare».

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