L’emergenza siccità in Sardegna non conosce fine, nonostante piogge e sprazzi di neve.

Lo certifica il nuovo report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che evidenzia come su molta parte dell’Isola la crisi dell’acqua sia ancora molto grave. 

I dati ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e della Acque Irrigue) dicono che complessivamente l’incremento dei volumi idrici avvenuto nel mese di dicembre in Sardegna è quantificabile in 32 milioni di metri cubi, ma, al contempo, mettono in luce come in diversi territori gli invasi rimangono drammaticamente vuoti.

È il caso – si legge nel report, basato sui numeri dell’Autorità di bacino regionale della Sardegna – del Nord-Ovest dell’Isola, dove gli invasi Temo e Cuga non hanno più disponibilità per gli agricoltori e nei distretti di Ogliastra (bacini al 22,70% della capacità), Posada (27%), Alto Taloro (18,62%), Alto Cixerri (9,03%), ma anche Baronia e Medio Campidano.

Complessivamente a livello nazionale, spiega Massimo Gargano, direttore generale Anbi, «la situazione registra un incoraggiante miglioramento, ma non cessano le preoccupazioni per il futuro, a causa dell’insufficiente presenza di bacini per la raccolta delle acque, ma soprattutto perché in alcune regioni dell’Italia meridionale lo stato delle riserve idriche è ancora ben lontano dal recuperare l’enorme deficit accumulato a causa di una lunghissima siccità».

(Unioneonline)

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