"Soluzioni immediate all'abbandono del territorio e alle vertenze decennali che hanno messo in ginocchio questa economia".

Cgil, Cisl e Uil chiamano il Sassarese alla mobilitazione generale.

Dall'energia alla chimica verde (con la crisi del progetto Matrìca), dalla sanità (con i lavoratori dell'appalto mense dell'Ats per gli ospedali della provincia in stato di agitazione) ai trasporti, i tre sindacati hanno presentano "una piattaforma condivisa per il rilancio del territorio che coinvolga tutte le forze produttive, sociali e istituzionali".

"In assenza di risposte dalla politica regionale e nazionale - fanno sapere - la protesta sfocerà in uno sciopero generale di piazza".

Per i segretari locali di Cgil, Cisl e Uil - Francesca Nurra, Pier Luigi Ledda e Giuseppe Maccioccu - "questo territorio è stato completamente abbandonato dalla politica e dalle istituzioni, ma non siamo più disposti ad accettare quest'immobilismo".

Secondo i dati diffusi dai sindacati, "qui il reddito medio dei lavoratori dipendenti è di 730 euro al mese e il 40% delle persone attive è precario": per questo motivo "non si può perdere altro tempo".

Le tre sigle sindacali hanno predisposto un programma di 17 punti sulle emergenze reali e hanno programmato una serie di incontri coi rappresentanti locali, in vista i una mobilitazione davvero unitaria e rivendicare interventi risolutivi su tutti i settori dell'economia e lanciano un appello: "I sindaci e le istituzioni si schierino con noi e con le forze attive e sociali".

"Questa lotta - concludono - è una responsabilità di tutti".

(Unioneonline/F)
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