Nuovo rinvio per il piano di riorganizzazione di Abbanoa, il gestore unico delle risorse idriche in Sardegna. La Regione stoppa il progetto, definito non linea con gli indirizzi di viale Trento e non rispondente alle reali esigenze dei cittadini, e ottiene lo slittamento dell'assemblea dei soci al 3 febbraio prossimo.

Fumata nera, dunque, ieri a Nuoro dove il management della società, davanti all'assessore regionale dei Lavori Pubblici Roberto Frongia e ai sindaci soci, ha illustrato il piano della società.

"Non sussistono al momento i presupposti per deliberare sulla nuova organizzazione aziendale - ha chiarito l'esponente della Giunta Solinas -. La riorganizzazione proposta non risponde né alle richieste della Regione né tantomeno alle reali esigenze dei cittadini sardi".

"Serve un tempo utile per consentire un'analisi più dettagliata - ha spiegato ancora l'assessore - e per definire un nuovo imponente assetto organizzativo della società, così come chiesto già a settembre dalla Regione".

Un piano criticato soprattutto nei passaggi in cui prevede 380 nuove assunzioni nel prossimo quinquennio e la creazione di nuove società ad hoc per gestire la potabilizzazione e la depurazione.

"Questo piano mi preoccupa - ha detto il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu - l'ente vuole assumere 380 persone nei prossimi 5 anni e poi creare società ad hoc per fare delle cose che dovrebbero fare i nuovi assunti. Se le quote della Regione devono calare al 20% in favore dei Comuni, allora - ha precisato Truzzu la partita degli investimenti deve essere gestita dai Comuni attraverso un patto con la Regione".

Maretta anche sulla nuova ripartizione delle quote. "Il mio Comune non vuole neanche mezza quota in più in questo momento - ha dichiarato Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e presidente regionale dell'Anci - Abbanoa ha 600milioni di crediti difficilmente esigibili e i bilanci devono essere valutati attentamente. Prima di firmare voglio capire bene: non vorrei che gli errori fatti da altri si ripercuotessero poi sui nostri Comuni. Per questo - ha sottolineato - la Regione dovrebbe garantire in caso di crisi dell'ente". (ANSA).
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