Pnrr, manovra, emergenza bollette, tasse, pensioni. Ma non solo.

Sono molteplici (e spinose) le sfide in tema di economia che attendono il governo che si insedierà dopo il voto del 25 settembre.

Decisioni importanti che dovranno essere prese, tra l’altro, con il conflitto tra Ucraina e Russia ancora in atto e, anzi, con avvisaglie di ulteriore escalation.

La prima sfida sarà naturalmente la prossima legge di bilancio, a partire dalla nota di aggiornamento del Def elaborata dall’esecutivo uscente di Mario Draghi. E il pensiero va subito all’ipotesi di nuove tasse, dalla flat tax cavallo di battaglia del centrodestra all’imposta sulla successione per i grandi patrimoni per finanziare la dote ai giovani proposta dal segretario dem Enrico Letta. 

Poi – strettamente collegate alla Manovra – le incombenze per raggiungere tutti i target necessari per incassare dall’Unione Europea i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (con l’incognita, in caso di governo di centrodestra, della possibile rinegoziazione che troverebbe favorevoli sia Fratelli d’Italia che la Lega). 

Il nuovo governo dovrà anche occuparsi dell’attuazione la legge sulla concorrenza che riguarda anche le concessioni balneari e poi del nodo pensioni, da sbrogliare se non si intende far tornare in auge, dal 2023, la Legge Fornero

E ancora: l’esecutivo che succederà a quello Draghi dovrà occuparsi delle misure per il contenimento dei rincari delle bollette (tetto al prezzo del gas? “Disaccoppiamento” del prezzo dell’elettricità?) e del tema dell’approvvigionamento energetico, in accordo (o in disaccordo?) con Bruxelles. 

Least, but not last, i dossier Ita Airways e quello di Milano-Cortina 2026, con tutti i progetti ad esso collegati

Questioni fondamentali – alcune capitali – per lo sviluppo e il rilancio dell’economia del Paese nei prossimi anni. E, in caso di vittoria del centrodestra, c’è attesa di capire se e in che misura il nuovo esecutivo proseguirà sulla falsariga di quanto fatto, approntato, preventivato dal governo Draghi oppure se deciderà di modificare, in minima o significativa parte, il lavoro già intrapreso e le intese già avviate in questi ultimi mesi.

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata