Dopo giorni concitati e parecchie strigliate dal premier Mario Draghi, è stata trovata l'intesa di maggioranza sull’articolo 2 del disegno di legge Concorrenza, quello sulle concessioni balneari.

Come spiegato da vari partecipanti alla riunione con l’esecutivo, il testo finale rimanda ai decreti attuativi la definizione degli indennizzi per coloro che non otterranno il rinnovo dopo anni di attività, senza riferimenti all'avviamento dell'attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili.

Ora l'emendamento passerà alla commissione Bilancio del Senato per il parere, quindi lo approverà la commissione Industria che completerà l'esame del ddl Concorrenza. Scongiurato dunque il ricorso alla fiducia.

La data del 31 dicembre 2023 entro cui mettere a bando le spiagge è confermata ma sui motivi per cui i Comuni possono avere una deroga al massimo di un anno per le gare, fino al 31 dicembre 2024, sembra sia stato trovato un equilibrio.

PD – "Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – dichiarano la capogruppo democratica alla Camera Debora Serracchiani e il vice capogruppo Piero De Luca – . Si tratta di un punto di equilibrio molto avanzato per definire una normativa ragionevole, in linea con i princìpi europei e costituzionali, che consenta di avviare in tempi certi ma ragionevoli il rinnovo dell'affidamento delle concessioni balneari, tutelandone in modo adeguato l'affidamento maturato, il valore dell'azienda, la professionalità acquisita e gli investimenti fatti, con la previsione anche di un apposito, necessario, indennizzo da parte dei concessionari eventualmente subentranti. Si prevedono poi garanzie fondamentali per le piccole e medie imprese del settore, in gran parte a conduzione familiare, per la forza lavoro così come per la protezione dell'ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale".

M5S – Il Movimento 5 Stelle, ha detto il presidente Giuseppe Conte, “si è particolarmente battuto per avere una soluzione equilibrata e soprattutto abbiamo dato un fortissimo contributo perché fosse definita bene e chiaramente la partita degli indennizzi a favore dei balneari con criteri anche di premialità per i concessionari che, ovviamente, hanno investito, hanno un avviamento commerciale, hanno offerto tutta a loro professionalità". 

FRATELLI D’ITALIA – La pensa diversamente l’opposizione con Giorgia Meloni (FdI): "Quello raggiunto dalla maggioranza sulle concessioni balneari è un accordo ridicolo e vergognoso. Rimandare la questione degli indennizzi addirittura al Governo, con il rischio più che concreto che questi vengano fortemente osteggiati dalla Commissione europea e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali, che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore delle multinazionali straniere. Ora lo Stato espropria i privati a vantaggio di altri privati, più grandi e più forti". 

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata