Maggioranza al lavoro sul fisco.

Il governo sta discutendo come dividere gli 8 miliardi del fondo taglia-tasse previsto nella manovra.

La prima seduta del tavolo convocato dal ministro dell'Economia Daniele Franco, con i responsabili economici dei partiti di maggioranza, è durata oltre due ore e mezza e ha trovato almeno due punti fermi: Irpef (l’mposta sul reddito delle persone fisiche) e Irap (l’imposta regionale sulle attività produttive) devono essere abbassate.

Per la Lega era presente Alberto Bagnai, per Leu la sottosegretaria all'Economia Maria Cecilia Guerra, il Movimento 5 Stelle era rappresentato dalla viceministro Laura Castelli, il Partito democratico dal senatore Antonio Misiani e Forza Italia dal viceministro al Mise Gilberto Pichetto.

Sebbene nessuna decisione sia ancora presa, l’ipotesi attualmente più accredita è che degli 8 miliardi 6 verranno destinati ai lavoratori e 2 alle imprese.

Per stabilire nel dettaglio le modalità, serviranno le simulazioni che il Tesoro porterà al tavolo lunedì, quando è in agenda una nuova riunione.

Tra le diverse opzioni allo studio del Mef, quelle sull'Irpef riguardano soprattutto il ceto medio: si insiste in particolare sulla riduzione dell'aliquota del 38% (che però aiuta anche i redditi alti). Per l'Irap, invece, l'idea è di fissare una soglia per esonerare le piccole e medie imprese. I due interventi, però, non esauriscono le richieste dei partiti di governo.

Il Carroccio è tornato a chiedere non solo l'azzeramento dell'Irap per partite Iva, persone fisiche e società di persone, ma anche la cancellazione dell'Iva sui beni di prima necessità, come pane, latte, verdure, perché sarebbe "un aiuto da circa 3 miliardi per le famiglie".

Il Pd, invece, vorrebbe tagliare il contributo cassa unica assegni familiari (Cuaf), che vale circa due miliardi e che grava sui datori di lavoro, appesantendo il cuneo fiscale. 

Manca ancora una quadra. "È un esame di maturità per le forze politiche. Per vedere se siamo in grado di decidere insieme sul fisco nell'ambito di un progetto serio e coerente, e non solo parlarne in campagna elettorale per prendere voti", ha dichiarato Luigi Marattin di Italia Viva, presidente della commissione Finanze della Camera.

(Unioneonline/F)

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