Continua il confronto all’interno della maggioranza di governo sulla manovra, che dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre.

Tra i temi caldi in discussione, c’è il taglio delle tasse e le diverse proposte avanzate dai partiti su come impiegare gli otto miliardi previsti in materia nella legge di bilancio.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando non ha dubbi: “Credo debbano essere prevalentemente destinati ai lavoratori", ha spiegato a Radio24.

L’esponente del Partito democratico sostiene che le anche imprese debbano essere aiutate, “ma credo che in questo momento ci sia un tema di perdita del potere d'acquisto dei lavoratori. Se resta un po' di spazio, credo l'attenzione debba essere rivolta alle piccole imprese che hanno sofferto di più durante la pandemia”.

Ha poi commentato con ottimismo l’incontro, avvenuto nel pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi, tra il premier Mario Draghi e i segretari di Cgil, Cisl e Uil: "Il dialogo che avevamo auspicato ha preso la strada giusta. È stato un confronto molto positivo. Ancora possiamo e dobbiamo lavorare. Mi pare che la giornata di ieri abbia migliorato il quadro della situazione".

Sul tema delle pensioni, il ministro ha spiegato che sono stati "individuati i punti principali" del tavolo, i cui primi incontri sono previsti già dicembre, e che "la volontà emersa è quella di affrontare le questioni di carattere strutturale" del sistema cercando "di superare le distorsioni".

Gli elementi in discussione "sono sostanzialmente tre: come si introduce un elemento di flessibilità, come si introduce una garanzia per i giovani e come si tiene conto della differenza e della gravosità dei lavori".

Infine, a proposito della possibilità di introdurre un salario minimo per i lavoratori, ha fatto sapere: "Ci sono idee diverse" ma "sicuramente c'è un problema di perdita verticale del potere d'acquisto e di difficoltà della contrattazione a farvi fronte. Spero che si sblocchi un confronto che su questo tema è fermo da troppo tempo, perché se non si vuole il salario minimo bisogna adeguare in qualche modo le regole della contrattazione. Se la contrattazione resta ferma, il salario minimo diventa una opzione". 

(Unioneonline/F)

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