L’Isola senza bambini, in Sardegna nascite ancora in calo
In controtrendenza solo la provincia del Sud Sardegna
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La Sardegna si conferma ancora una volta un’Isola senza bambini, con un aumento significativo della percentuale di riduzione della natalità e 0,95 figli di per donna.
Questo quanto emerge dal report Istat Indicatori demografici 2020.
Lo scorso anno l’Italia, a causa della pandemia, ha registrato il minimo di nascite e massimo di decessi: sette neonati e 13 decessi per mille abitanti. Nel volgere di 12 anni si è passati da un picco relativo di 577mila nati agli attuali 404mila, ben il 30% in meno.
Alla contrazione dei progetti riproduttivi, con un tasso di fecondità totale sceso lo scorso anno a 1,24 figli per donna da 1,27 del 2019 (era 1,40 nel 2008), si accompagnano anche deficit dimensionali e strutturali della popolazione femminile in età feconda, che si riduce nel tempo e ha un'età media in aumento.
La riduzione della natalità interessa tutte le aree del Paese, da Nord a Sud. Sul piano regionale le nascite, che su scala nazionale risultano inferiori del 3,8% sul 2019, si riducono dell'11,2% in Molise, del 7,8% in Valle d'Aosta, del 6,9% in Sardegna.
Tra le province sono soltanto 11 (su 107) quelle in cui si rileva un incremento delle nascite: Verbano-Cusio Ossola, Imperia, Belluno, Gorizia, Trieste, Grosseto, Fermo, Caserta, Brindisi, Vibo Valentia e Sud Sardegna.
La fecondità si mantiene più elevata nel Nord del Paese, con 1,27 figli per donna ma in calo rispetto a 1,31 del 2019 (e a 1,44 del 2008). Nel Mezzogiorno scende da 1,26 a 1,23 (1,34 nel 2008) mentre al Centro passa da 1,19 a 1,17 (1,39 nel 2008). La regione piu' prolifica e' il Trentino-Alto Adige con 1,52 figli per donna, in calo da 1,57 del 2019. Sotto il livello di 1,2 figli per donna si trovano soltanto regioni del Centro-sud.
Una situazione decisamente sfavorevole è nelle aree a maggiore declino demografico, che, al contrario, avrebbero grande necessità di invertire le tendenze in corso. In Umbria, Abruzzo, Molise e Basilicata si è molto più prossimi al livello di rimpiazzo della sola madre (cioè a un figlio per donna) che non, idealmente, a quello della coppia di genitori (due figli). In Sardegna (0,95 figli per donna), per il secondo anno consecutivo non viene rimpiazzato nemmeno un genitore.
(Unioneonline/F)