L’euro compie vent’anni e si prepara a nuove sfide per il futuro.

La moneta unica europea, che molti davano per spacciata all'apice della crisi del debito sovrano tra il 2011 e il 2012, è oggi la valuta di 19 Paesi dell’Unione, usata ogni giorno da circa 350 milioni di persone, e la seconda al mondo dopo il dollaro.

I suoi albori risalgono al 1988 quando l'allora presidente della Commissione Ue, il francese Jacques Delors, creò un comitato ad hoc i cui lavori gettarono le basi per il Trattato di Maastricht, firmato nel 1992 dopo duri negoziati e che costituì le fondamenta della moneta unica europea.

Da lì fu ufficializzata la strada da seguire per la nuova “creatura” e i parametri a cui i Paesi che avrebbero voluto adottarla dovevano attenersi: un rapporto deficit-Pil non superiore al 3% (dopo l'approvazione del fiscal compact, l'unione di bilancio, il rapporto non dovrà superare lo 0,5% avendo introdotto la clausola d'oro del pareggio di bilancio da introdurre nelle Costituzioni di Eurolandia); un rapporto debito-Pil inferiore al 60% (l'interpretazione per l'ingresso di Italia e Belgio, già allora ben oltre il 100%, sarà la considerazione di indicatori in grado di dimostrare la tendenza a rientrare nel medio periodo); un'inflazione non superiore dell'1,5% rispetto a quella media dei tre Paesi a più bassa inflazione.

Nel 1995, al Consiglio europeo di Madrid, il nome Ecu, con cui la moneta unica era stata battezzata e fino a quel momento utilizzata per i conti, lasciò il posto all'euro.

Nel 1998 diventò operativa la Banca centrale europea e il primo gennaio 1999 venne lanciato l'euro come moneta ufficiale di 11 Paesi (Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Finlandia e Austria), a cui nel 2001 si agganciò la Grecia.

Il primo gennaio 2002 vengono messe in circolazione le prime banconote e monete e ritirate le valute nazionali (in Italia un euro valeva 1936,27 lire). Da allora si sono aggiunti alcuni Stati: Slovenia (2007), Cipro e Malta (2008), Slovacchia (2009) e poi Estonia (2011), Lettonia (2014) e Lituania (2015). 

Oggi ci sono nuovi progetti in vista: nel 2024 è previsto il restyling della moneta. Nelle scorse settimane la Bce ha avviato una consultazione per ottenere la collaborazione dei cittadini del Vecchio Continente per il nuovo disegno.

(Unioneonline/F)

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