La condizione di siccità che sta interessando l’intera Isola, ha messo in allarme il Consorzio di bonifica della Nurra presieduto da Gavino Zirattu che nei giorni scorsi, insieme agli amministratori del Consorzio, ha voluto incontrare le organizzazioni professionali di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, con i presidenti Battista Cualbu, Michele Orecchioni e Stefano Taras, per fare il punto della situazione e mettere in campo gli strumenti per affrontare nel migliore dei modi la stagione irrigua in corso.

Attualmente ci sono circa 32 milioni di metri cubi nel bacino del Temo, 11 milioni nel Cuga e 4 milioni nel Bidighinzu. Considerando che 32 milioni di metri cubi sono vincolati per uso idropotabile, resterebbero, al momento, circa 15 milioni di metri cubi per l’agricoltura, ai quali si potrebbero aggiungere altri 2 milioni di metri cubi di acque reflue provenienti da Alghero e 3 milioni dalla traversa sul Manno.

«Mediamente per ogni stagione irrigua vengono utilizzati 30 milioni di metri cubi, quindi per garantire la stagione servirebbero altri 12 milioni di metri cubi», sostiene il presidente Zirattu.

«Avrebbero potuto risolvere il problema della disponibilità della risorsa idrica alcune opere realizzate nel passato dai Consorzi di bonifica e mai utilizzate dalla Regione. Penso al riutilizzo delle acque reflue di Sassari, circa 12milioni di metri cubi, e l’interconnessione con il Coghinas, in più – prosegue Gavino Zirattu – si sarebbero dovute realizzare ulteriori opere strutturali che avrebbero consentito, nella diga del Cuga, di aumentare la capacità di invaso».

Da tanto tempo resta inutilizzata la stazione di sollevamento sulle traverse di Badde Crabolu e Cumone, che avrebbe consentito il recupero di svariati milioni di metri cubi di acqua. «Aumentando la capacità degli invasi e completando gli interventi nelle dighe, – incalza Zirattu, che è anche il presidente di Anbi Sardegna – si potrebbe aumentare la superficie servita e, allo stesso tempo, produrre energia elettrica, per essere autosufficienti».

Il presidente del Consorzio auspica che venga presa in considerazione la possibilità di realizzare la diga sul Rio Crabolu, tra Pozzomaggiore e Suni, che consentirebbe un invaso di circa 52 milioni di metri cubi e che completerebbe lo schema idrico del Nord Ovest della Sardegna.

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