I soldi sono stati promessi, ma non arrivano nelle campagne. “Non è possibile che la burocrazia stia ingessando milioni e milioni di euro destinati agli agricoltori, come ristori, anche dal 2017: solo un 25% ha ricevuto una parte del dovuto, tutti gli altri nulla. In un periodo eccezionale la politica deve rispondere con provvedimenti altrettanto eccezionali”.

Sono le parole del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu, questa mattina al centro congressi della Fiera di Cagliari. Il rappresentante di allevatori e agricoltori dell’Isola ha parlato a margine dell’assemblea, che ha riempito la grande sala, convocata per (ri)portare con forza alla ribalta la situazione drammatica di una “categoria dimenticata che rischia di chiudere a causa dei rincari fuori controllo delle materie prime che fa lavorare in perdita le aziende: l’aumento dei costi di produzione non è proporzionale a quello dei prezzi dei prodotti agricoli che in molti casi sono rimasti fermi. A questo si aggiunge la quasi totale indifferenza di Stato e Regione che considerano questo mondo di serie B”.

Basti pensare ai consorzi di bonifica, ha aggiunto Cualbu: “Le cartelle dell’acqua sono quadruplicate: utilizzarla non è più proponibile”.

I comparti non reggono più i costi di produzione, del carburante e delle materie prime, spesso andando in perdita. Coldiretti è pronta a lanciare una class action per tutelare il settore. 
Dal canto suo il Consorzio di bonifica, che supporta migliaia di agricoltori con le irrigazioni dei campi, ha scritto al prefetto di Cagliari chiedendo tutela: "Continuando così non siamo in grado di pagare le bollette. Rischiamo il distacco dell'energia elettrica per i nostri impianti ".

Emanuele Concas 

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