Non solo ristoranti, negozi e famiglie, il caro bollette mette a rischio anche la vita delle parrocchie

Dal nord al sud del Paese si levano le richieste di aiuto dei parroci, che vedono sempre più concreto il rischio di dover ridurre le celebrazioni per risparmiare luce e riscaldamento.

In Sardegna il parroco di San Vero Milis ha deciso per protesta di spegnere il campanile di Santa Sofia, mentre quello di San Vincenzo ad Atessa, nel Teatino, ha pubblicato sul web l’ammontare delle cifre. A Claut, in provincia di Pordenone, un altro ha richiamato la comunità a dare una mano citando l'art. 315 del codice civile ("diritti e doveri del figlio").

Da martedì 20 settembre si riunisce il Consiglio della Cei e, anche se non è all'ordine del giorno, il tema potrebbe vedere un primo confronto tra i vescovi.

Oggi intanto in tutte le parrocchie italiane si celebra la Giornata per promuovere le offerte deducibili per il sostentamento del clero.

"La Chiesa è casa tua ed è bello aver voglia di farla funzionare, sostenendo i sacerdoti; è bello che anche tu abbia voglia di dare una mano. Non c'è Pantalone che paga, come si dice a Roma: il pantalone ce l'abbiamo noi e a volte anche con qualche toppa…", è l'appello del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi.

(Unioneonline/D)

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