Le Borse europee hanno chiuso in modo contrastato una seduta caratterizzata soprattutto dall'attesa per il discorso del governatore della Fed, Janet Yellen.

In serata, il numero uno della banca centrale statunitense ha spiegato come un aumento dei tassi già a marzo "potrebbe essere appropriato", se occupazione e inflazione continueranno a evolvere secondo le stime.

In questa cornice, se Francoforte e Londra hanno lasciato sul terreno rispettivamente lo 0,27% e lo 0,11%, risultano invece positive Parigi (+0,63%) e Milano (+1,15%).

Piazza Affari mette dunque a segno il terzo progresso di fila, con il miglior risultato nel Vecchio Continente.

La spinta è arrivata in primis dagli istituti di credito. Con Ubi Banca (+4,9%) in evidenza, seguita da Bper (+4,5%) che ieri ha siglato il contratto d'acquisto di Nuova Carife, e Unicredit (+3,7%) che ha ormai concluso con successo l'aumento di capitale e viene premiata dai giudizi degli analisti, che scommettono su un recupero del titolo.

Bene anche Banco Bpm (+2,37%) e Intesa Sanpaolo (+2,01%). Mentre - circa il dietrofront su Generali (+1,75%) - l'amministratore delegato di Ca' de Sass, Carlo Messina, ha dichiarato che il dossier "non poteva essere coerente con i paletti che usiamo quando facciamo le valutazioni per fare le acquisizioni". Nel comparto assicurativo – oltre Generali – in rialzo anche Unipol (+2,39%) e Unipolsai (+2,17%).

Misto il settore del lusso, dove ci sono stati guadagni per Ferragamo (+1,72%) e Luxottica (+0,06%), e perdite per Moncler (-0,57%) e Yoox Net-A-Porter (-0,76%).

Tra i titoli energetici, invece, Eni chiude con un brillante +1,73%, dopo aver annunciato ieri il ritorno dell'utile nel quarto trimestre del 2016.

Per il resto, performance negative sono state registrate da Mediaset (-0,77%) e Tenaris (-1,02%).

Per ciò che riguarda i titoli di Stato, si riduce ancora lo spread tra Btp e Bund tedesco, terminando a 176 punti base, con il tasso del decennale italiano al 2,11% sul mercato secondario.
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