Nel 2021 il Pil italiano crescerà del 6,2%, frutto del rimbalzo dopo l'annus horribilis della pandemia e delle riforme del governo Draghi, mentre per l’anno prossimo l’aumento è stato ridimensionato al 4%, in ribasso rispetto al 4,4% indicato lo scorso luglio.

La Banca d’Italia ha rivisto le sue previsioni sulla ripresa nel nostro Paese.

Il 2022 potrebbe non essere un anno prospero per l’economia, a causa di un nuovo aumento dei contagi da Covid-19 e delle difficoltà nelle catene di fornitura globali già evidenti in questo trimestre e che potrebbero acuirsi nei prossimi mesi.

Secondo gli studi di Via Nazionale, si verificherà inoltre un balzo dell'inflazione, con le nuove stime che parlano di un +2,8% contro l'1,3% indicato solo sei mesi fa. Il Codacons ha già quantificato rincari fino a oltre 1.100 euro per ciascuna famiglia.

Per l'anno in corso le nuove previsioni sul carovita passano dall'1,5% all'1,9%, mentre nel 2023 e nel 2024 si verificherà un rallentamento rispettivamente a 1,5 e 1,7%.

Pessimistiche anche le stime per l’inflazione della Bce, con il quarto rialzo consecutivo delle previsioni, quasi raddoppiate per il 2022 al 3,2% dall'1,7% indicato solo tre mesi fa, sempre per effetto della volata dei prezzi dell’energia.

Riviste invece al rialzo le stime di crescita per il 2023, che vedrà una crescita al 2,5% (le previsioni precedenti parlavano del 2,3%). Lo scenario, precisa però Bankitalia, resta "fortemente dipendente dalle ipotesi sull'evoluzione della pandemia e sugli effetti delle misure di sostegno".

(Unioneonline/F)

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