Il bando Mise sull'Area di crisi industriale complessa di Porto Torres e Sassari si chiude con programmi di investimento pari a 41 milioni di euro. Gli avvisi per la candidatura di progetti dalle imprese per l'area industriale erano stati aperti il 15 dicembre 2020 fino al 15 marzo scorso, con l'obiettivo di promuovere iniziative imprenditoriali per la riqualificazione e riconversione del tessuto produttivo esistente. Presso Invitalia, l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa sono pervenute sei domande di finanziamento, per un totale di programmi di investimento di quasi 41 milioni di euro. Le agevolazioni richieste dagli investitori sono state di circa 27 milioni di euro a fronte di una dotazione finanziaria di 22 milioni, di cui 20 stanziati dal Mise e 2 dalla Regione.

In sintesi gli investimenti richiesti dovrebbero creare circa 210 posti di lavoro nelle aree industriali individuate. Lo scorso anno la chiusura dell'iter aveva portato all'accordo di Programma tra il Mise, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione, Provincia di Sassari, Comuni di Porto Torres e Sassari, Autorità di Sistema portuale e Invitalia, tutti impegnati ad attuare il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) dell'area. "Abbiamo sempre creduto che si dovessero attuare strumenti concreti per agevolare non solo lo sviluppo ma anche, e soprattutto, il rilancio delle nostre aree industriali - spiega il presidente del Cipss, Valerio Scanu - e questo bando lo ha dimostrato. Certo si poteva pensare a qualche intervento imprenditoriale in più, l'elemento fondamentale a questo punto era quello di dare un segnale di ripartenza".
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