Dopo una lunga assenza, il vescovo di Ozieri Monsignor Corrado Melis è tornato nella sua comunità di Villacidro che ha lo ha accolto con calore.

Ex parroco della chiesa Santa Barbara, ha partecipato per anni alla festa di San Sisinnio portando a cavallo la reliquia del santo in processione.

Stavolta, è tornato per la tradizionale missa e chitzi nella chiesetta campestre di San Sisinnio alla quale stamattina hanno preso parte centinaia di fedeli.

Al suo fianco, il parroco di Santa Barbara don Giovanni Cuccu e don Angelo Pittau.

La messa è stata allietata dai canti del coro "Donne in musica".

La sua è stata però una visita breve: lo attende ora un viaggio in Polonia per la benedizione di una cattedrale.

La messa, insieme alla processione in programma per oggi, chiude in bellezza i festeggiamenti religiosi de Sa Festa Manna in onore di San Sisinnio, che si sono alternati ai riti civili organizzati dal comitato presieduto da Sandro Montisci.

Per la processione della sera sono stati invitati 150 cavalieri da tutta l'Isola che, insieme a is Custodis de Santu Sisinni, hanno il compito di scortare la reliquia nel rientro dalla chiesetta campestre dedicata al santo sino al centro storico vestito a festa.

La via Garibaldi è stata ricoperta da un tappeto di erbe e fiori profumati con un'esplosione di colori sul bianco e rosso, dai tappeti esposti nei balconi sino alle bandierine.

Lungo la via sono apparse quest'anno delle rappresentazioni dei miracoli di San Sisinnio a cura del gruppo Lacuneddas.

Il sindaco Marta Cabriolu ha scelto già dallo scorso anno di indossare il costume sardo durante la processione. Ha deciso di recuperare la memoria locale presentando ai fedeli sia il costume maschile (nella processione di venerdì) sia quello femminile (nella processione di domenica).

Presente, come ogni anno, anche la banda musicale Santa Cecilia diretta da Fabio Diana e presieduta da Concetta Vacca, ex sindaca di Villacidro.

È stato il primo sindaco al governo a Villacidro che negli anni Ottanta si presentò a cavallo per la processione ripristinando un'antica tradizione ormai dimenticata.

Da allora, quell'usanza fa nuovamente parte della storia locale, rispettata dai sindaci che nel tempo si sono succeduti sino ad oggi.
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