Un reperto bellico di notevole importanza storica: il motore dell’aereo militare pescato nei fondali  al largo del Golfo dell’Asinara verrà custodito presso il Museo del Porto di Porto Torres. Era stato trascinato per diverse miglia prima di essere portato a riva dai pescatori della “Clotilde”, il peschereccio della famiglia Rum che lo aveva tirato su con le reti gettate su un fondale di oltre 200 metri nello specchio acqueo del mare dell’Asinara.

Un reperto antico inabissatosi durante la seconda guerra mondiale. L’argomento ha interessato la commissione Cultura convocata da Antonello Cabitta,  alla presenza dell’assessore Maria Bastiana Cocco e del presidente del consiglio Franco Satta, ex tecnico della Soprintendenza.  

“Si tratta di un aereo militare del secondo conflitto mondiale – ha confermato l’esponente della giunta Mulas – ma non è compito nostro indagare sulla tipologia del motore, ci saranno gli esperti a stabilire a quale velivolo apparteneva. E’ importante comunicare che c’è disponibilità da parte dell’amministrazione, in accordo con l’associazione Assovela, di fare in modo che il reperto, una volta pulito dal calcare, venga esposto all’interno del Museo del Porto per raccontare una storia”. Una ingombrante presenza che ricorda una pagina dolorosa del Novecento, anche per Porto Torres che nel 1943 fu oggetto di pesanti bombardamenti: il 18 aprile di quell’anno, una domenica delle Palme, la città fu colpita in diversi punti sensibili.

Ad identificare l’oggetto, prezioso dal punto di vista storico, Alessandro Ragatzu, 60 anni di Elmas, esperto e ricercatore di storia aereonautica e di strumenti militari, il quale ipotizza si tratti di un motore di un aereo britannico B26 del 14esimo Squadron, precipitato in mare nel 1944 durante il periodo bellico, a qualche miglio dall’Asinara.

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