Dal Paleolitico Inferiore al Medioevo, passando per la civiltà nuragica e l'epoca romana. Un allestimento elegante e snello, fatto per catturare lo sguardo anche dei visitatori più giovani. Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” ha riaperto i battenti al pubblico. Completamente, dopo sei anni.

L'inaugurazione è avvenuta stasera alla presenza di Luana Toniolo, direttrice della Direzione Regionale Musei Sardegna nella presentazione, e della direttrice del Museo sassarese Elisabetta Grassi, che ha anticipato: “Sarà un museo vivo, più accessibile anche dal punto di vista cognitivo. Sarà aperto al contemporaneo e alle collaborazioni con associazioni e Università con le quali programmeremo le iniziative”.

Il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, ha lodato l'allestimento capace di “parlare veramente a tutti”.

Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico è da 90 anni uno dei simboli della città, fatto realizzare da una nipote di Giovanni Antonio Sanna, l'imprenditore, politico e mecenate che donò la sua ricca collezione al Regio Museo Antiquario, ospitato prima nel Palazzo dell'Università di Sassari, a patto che fosse realizzato un edificio apposito.

Il progetto di restyling e ristrutturazione è nato 10 anni fa e ci sono voluti sei anni di lavoro per completarlo.

© Riproduzione riservata