Il Covid-19 non ferma l'arte.

A Santa Giusta, durante la quarantena imposta dal Governo, è continuata senza sosta la realizzazione di due opere importanti che, appena l'emergenza sanitaria sarà solo un ricordo e l'edilizia potrà finalmente ripartire, verranno immediatamente esposte in strada.

Nel paese lagunare il museo a cielo aperto si arricchisce. Dopo l'anguilla che ormai da anni arreda la piazza del Comune, sta per essere installato un enorme altorilievo in ceramica, unico nel suo genere in Sardegna, lungo 12 metri e alto 2 metri e mezzo.

Un'opera che racconta il Sinodo avvenuto nel 1126 a Santa Giusta, tra i vescovi sardi e un legato Pontificio, un evento di grande importanza per la nascita dei primi codici della chiesa sarda.

"L'opera realizzata grazie ad un finanziamento della Fondazione di Sardegna verrà sistemata all'ingresso del paese arrivando da Oristano - spiega il sindaco Antonello Figus -. Un modo per raccontare un pezzo di storia del paese. La realizzazione è terminata da pochissimo tempo dopo tre anni di lavoro".

Ma non è tutto. In questi giorni è ormai alle battute finali anche la realizzazione di un fassone in ceramica a grandezza naturale con un pescatore sopra. "L'antica imbarcazione verrà invece installata nell'altro ingresso di Santa Giusta, arrivando però dalla 131 - conclude Figus -. A poca distanza quindi dal nostro stagno". Le due opere sono state realizzate da Adriana Baschieri, Paolo Argiolas e Stefano Merli.
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