Porto Torres, presentato l’ultimo libro di Carlo Cottarelli
Nel testo l’economista e politico racconta le sue “Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I sogni e i fallimenti dell’economia italiana, e non solo, raccontati da Carlo Cottarelli nel suo ultimo libro. La presentazione, ieri sera, nella splendida cornice dell’area archeologica di Turris Libisonis a Porto Torres. L’economista e politico, ex commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica e attualmente direttore del nuovo Osservatorio sui conti pubblici dell’università Cattolica di Milano, ha raccontato le sue “Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia” (editore Feltrinelli) , un testo sui sette grandi sogni immaginati e concretizzati da riformisti visionari, uomini e donne capaci di avere la volontà di cambiare il mondo.
Le sette chimere sono rappresentate dall’ascesa e la caduta del sogno libertario delle criptovalute, il sogno tecnocratico dell’indipendenza delle banche centrali per sconfiggere l’inflazione, la finanziarizzazione del mondo per aumentare la capacità di crescita dell’economia globale, l’abolizione della fatica nel lavoro attraverso tecnologia e bassa produttività, il sogno di un mondo senza barriere con la globalizzazione, l’illusione della crescita infinita incompatibile con l’ambiente, la flat tax e tutte le strategie per favorire il taglio delle tasse.
Incalzato dal giornalista Gianni Garrucciu sul suo ruolo politico ricorda: «Quando sono stato chiamato da Mattarella per formare un Governo tecnico, il 18 maggio 2018, mi sono presentato con una lista di 13 ministri, priva dei ministri senza portafoglio, - spiega Cottarelli – il più piccolo Governo della storia della Repubblica. Era stata già convocata la conferenza stampa, ma poi non successe nulla. Ci si è resi conto che con l’incremento dei tassi di interesse il famoso spread era aumentato, e per il governo tecnico sarebbe stato impossibile gestire una crisi finanziaria, nessuno ci avrebbe votato la fiducia». Il 31 maggio 2018, Cottarelli rinuncia a sua volta «essendosi nuovamente create le condizioni per un governo politico», spianando così la strada alla nascita del primo governo Conte. «In quattro giorni si era fatto e disfatto un governo».