Oristano, la mostra di Pastorello “Kolossòi” al Foro Boario chiude domenica
Sarà presentato il catalogo di ben 96 paginePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ultimi giorni, a Oristano, per visitare "Kolossòi. Pastorello nell'Isola dei Giganti". La mostra è stata inaugurata il 19 ottobre al Foro Boario e chiuderà domani con ingresso gratuito e con la partecipazione dell'artista stesso, Giovanni Manunta, in arte Pastorello.
Si tratta della più ampia mostra dedicata all'artista sassarese, curata da Ivo Serafino Fenu in occasione del ventiseiesimo Dromos festival. È promossa dall'Assessoratoalla Cultura del Comune di Oristano in collaborazione con la Fondazione Oristano e la Fondazione Mont'e Prama. Pastorello, classe 1967, è tra i protagonisti più rappresentativi del panorama artistico sardo e non solo.
Al Foro Boario sono esposte oltre sessanta opere, alcune inedite e provenienti dalle collezioni Giuseppe Demara, Nicola Cocco, e Roberto Pisano. I lavori rendono omaggio alle monumentali statue rinvenute dall'archeologo Giovanni Lilliu nel sito di Mont'e Prama, approfondendo l'etimologia del termine "kolossòi".
Non solo, le opere offrono una prospettiva metafisica e metastorica su un'isola abitata da giganti, creature selvagge, alberi primordiali e paesaggi pre e post umani. Mondi in continua trasformazione, popolati da figure seducenti e al tempo stesso inquietanti, che si configurano come una vera e propria "trappola visiva", frutto di un artista che ha fatto della pittura il cuore pulsante della propria esistenza.
Pittore puro, nei suoi paesaggi pre-adamitici e psichedelici non veicola messaggi che non siano inerenti alla stessa prassi pittorica, da qui la loro ambiguità semantica, la loro autoreferenzialità e il loro essere alieni e fintamente ospitali», osserva Fenu nel catalogo di 96 pagine della mostra offerto gratuitamente ai visitatori domani. Tra le opere esposte, una grande installazione, realizzata in collaborazione con il ceramista Salvatore Farci e lo Studio K&P (Giovanni Manunta, Gabriele Moretti, Salvatore Piroddi e Giuseppe Tavera), che svela il significato nascosto del titolo, "Kolossòi".
«Questa esposizione è molto più di una semplice raccolta di opere: è un viaggio attraverso una dimensione sospesa tra mito,storia e immaginazione», sottolinea nelle stesse pagine del catalogo l'assessore alla Cultura del Comune di Oristano Luca Faedda, che ha fortemente voluto questa mostra per riaffermare il Foro Boario come punto di riferimento per l'arte contemporanea non solo per la città ma per tutta la Sardegna. «Kolossòi evoca un immaginario potente e quasi onirico, metastorico e metafisico: un incontro tra il contemporaneo e la mitologia sarda, tra giganti, creature e miti millenari che emergono come ponti tra l'arte moderna e le radici storiche dell'Isola», aggiunge Sebastiano Corona, tra gli organizzatori del festival Dromos.