Una telefonata dalla gendarmeria. Poche parole per annunciarle che Colette, sua zia, è morta. Agnès è sconvolta, non tanto e non solo per la notizia della morte della sua unica “zietta” (tatà in francese), ma perché Colette è già morta tre anni prima! Eppure, quando va a riconoscere il cadavere Agnès si rende conto che quel corpo davanti a lei è quello della sua unica zia. Ma allora chi giace da tre anni nella sua tomba? E dove è stata Colette per tutto questo tempo e perché ha fatto credere a tutti di essere deceduta?

Partendo da questi eventi e da queste domande Valérie Perrin costruisce il raffinato ordito del suo nuovo romanzo, Tatà (edizioni e/o, 2024, pp. 608, anche e-book), a cinque anni di distanza dal successo planetario di Cambiare l’acqua ai fiori. E del suo più grande successo, Perrin in Tatà conserva la felice mano narrativa, il gusto per il dettaglio, la capacità di scandagliare tratto dopo tratto, parola dopo parola le psicologie dei personaggi. In aggiunta mostra una più matura gestione del racconto, una più chiara volontà di trasmetterci un messaggio preciso: non esistono vite senza storia o, peggio ancora, inutili. Ogni esistenza ha una sua parabola o più parabole da trasmetterci. Basta solo porsi in ascolto, dedicare tempo e impegno nella scoperta della persona che ci è stata davanti a lungo e che non abbiamo avuto la voglia, la forza o la capacità di conoscere fino in fondo.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

È quello che riesce a fare Agnès, spinta in un primo tempo dal desiderio di comprendere quale mistero nasconde la “doppia” morte di Colette, poi affascinata dalla straordinaria quotidianità di una donna dall’apparenza dimessa, solitaria e silenziosa. Una quotidianità che riemerge grazie a una serie di audiocassette nelle quali anno dopo anno Tatà si racconta e racconta quello che accade vicino a lei e le persone che le ruotano attorno. In quei nastri Agnès può così ricostruire la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all'unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo. Nelle audiocassette però emerge anche Colette in tutta la sua vitalità di bambina, ragazza, donna. Emergono le sue passioni, gli amori, le canzoni che hanno riempito le sue giornate di adolescente e i ricordi di quelle notti che valgono una vita intera.

Agnès, disillusa, svuotata dalla fine repentina di una grande storia d’amore, troverà nella voce di Tatà una guida per riannodare le fila della propria esistenza, per capire che ogni dolore e ogni gioia non sono per sempre, ma fanno parte dello scorrere del tempo.

Uno scorrere che non è mai anonimo e ha sempre qualcosa da insegnarci. Basta porsi in ascolto.

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