Al Murats di Samugheo l'esposizione di Daniela Frongia
L’inaugurazione alla presenza dell’artista di San Gavino, classe ‘81, e del sindaco Basilio PattaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nuova importante esposizione al museo Murats (Museo Unico Regionale dell'Arte Tessile Sarda) di Samugheo. Di concerto al Comune e in collaborazione con Orientare Srl, dedica un approfondimento alla ricerca artistica di Daniela Frongia (artista di San Gavino, classe 1981) protagonista della mostra "Restano solo i fili e i sostegni". Il progetto, curato dalla direttrice del museo Anna Rita Punzo, sarà inaugurato sabato 9 novembre alle 18 alla presenza dell'artista, del sindaco di Samugheo Basilio Patta e dell'assessora alla Cultura Elisabetta Sanna.
«Il percorso espositivo, tracciato da circa 80 opere edite e inedite – tra tele, sculture tessili e installazioni site-specific – intende raccontare l'evoluzione del simbiotico rapporto che lega l'artista al filo, medium espressivo privilegiato delle sue sperimentazioni e interazioni, adottando quale termine post quem della narrazione il 2017, anno in cui il Murats presentò la prima personale dell'artista: "Intrecci liberi"», spiegano gli organizzatori.
E aggiungono: «Come le intricate ragnatele evocate da Italo Calvino nelle sue città invisibili, anche le architetture effimere edificate da Daniela Frongia contaminano spazi, trasformano ambienti, collegano distanze. Polarità dinamiche e opposte di fili bianchi e neri, ora leggere e rarefatte, ora dense e corpose, colmano vuoti fisici, suggeriscono forme, diventano espansioni materiche capaci di varcare i confini dimensionali della tela e del telaio/cornice per instaurare relazioni peculiari con luoghi e fruitori».
«Le installazioni di Daniela Frongia sono creature nomadiche, corpi modulari metamorfici che crescono ed evolvono nel tempo attraverso integrazioni e innesti. Ponderati equilibri concettuali e compositivi sottendono la gestazione di ibridi tessili sostenuti da complesse armature metalliche e tele polimorfe da cui germinano volumi, textures e pattern tridimensionali capaci di restituire all'osservatore forme, esperienze e memorie tattili». La mostra potrà essere visitata sino al 16 febbraio.