Proprio pochi giorni fa si era confessato ad Aldo Cazzullo su Corriere della Sera, svelando che tra i segreti della sua longevità - avrebbe compiuto 108 anni il 12 aprile - c'era anche un pizzico di Sardegna, con la passione mai spenta per il Cannonau.

Angelo Eugenio Dorfles, detto Gillo, era nato nella Trieste austro-ungarica e nella sua lunga e intensa esistenza è stato medico, artista, critico d'arte e docente universitario negli atenei di Milano, Cagliari e Trieste, ma soprattutto è diventato un punto di riferimento della cultura italiana.

Animatore del panorama artistico nazionale, ha creato nel dopoguerra il Movimento Arte Concreta (MAC) insieme a Bruno Munari, Gianni Monnet, Galliano Mazzon e Atanasio Soldati. Numerosi, poi, i suoi scritti sull'arte e la sua attività di promozione di nuovi stili e correnti, mentre alla sua personale produzione artistica la Triennale di Milano ha voluto dedicare nel 2017 la mostra Vitriol, disegni di Gillo Dorfles, nonostante come pittore si sia sempre dichiarato "un dilettante".

La sua è stata una vita all'insegna dell'arte e della bellezza, insignita a più riprese di premi e riconoscimenti e arricchita da grandi incontri con protagonisti del '900 come Italo Svevo, Elio Vittorini, Emilio Sereni ed Eugenio Montale. Una prodigiosa memoria e una buona dose di ironia lo hanno accompagnato fino all'ultimo, rendendolo uno dei grandi testimoni della recente storia d'Italia.

(Unioneonline/b.m.)
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