Un centro antiviolenza per le donne e i bambini del territorio, un punto di riferimento dove trovare accoglienza, ascolto, supporto e tutela.

La "Casa delle donne del Marghine" è stata presentata ieri a Macomer, nel corso di un incontro pubblico con gli amministratori locali, gli assessori comunali alle politiche sociali (propulsori dell'iniziativa), il presidente dell'Unione dei comuni, Antonio Succu, e Luisanna Porcu, presidente dell'associazione "Onda Rosa" di Nuoro (gestore del servizio). Presenti inoltre alcuni esponenti delle forze dell'ordine locali e il direttore del distretto sanitario Asl di Macomer, Paolo Pili.

Il centro, già operativo in città da alcune settimane, è finanziato dall'unione dei comuni del Marghine, nell'ambito della programmazione dei fondi del Plus. Tra gli obiettivi agevolare le donne del territorio vittime di violenza, che ora non dovranno più rivolgersi alle strutture di Nuoro e Oristano, con tutte le difficoltà che gli spostamenti comportano.

"Al centro 'Onda Rosa' di Nuoro -spiega la presidente Luisanna Porcu- registriamo 330 accessi annui, tra cui donne provenienti dal Marghine. Molta violenza però si agita nel sommerso, non segnalata per paura o scarsa consapevolezza. Il servizio vuole agevolare le donne che faticano ad arrivare a Nuoro per seguire i percorsi o effettuare le denunce".

Una rete antiviolenza, per il presidente dell'Unione dei comuni Antonio Succu, "dove tutti gli attori sociali, come scuola, Asl, forze dell'ordine e amministrazioni pubbliche, operino in sinergia, nel supporto e nella tutela delle vittime, garantendo un percorso sicuro ed efficace".

Il centro offre un servizio gratuito, anonimo e riservato, con la consulenza di un'equipe di professionisti, tra psicologi, psicoterapeuti, counselor, legali e assistenti sociali. Vi si accede contattando il numero 347.5221831 attivo 24 ore su 24.

"Un grande supporto per le nostre donne vittime di violenza e per i loro figli - dice Rossana Ledda, vice sindaca di Macomer, tra i promotori del progetto -. Stiamo inoltre lavorando su prevenzione e sensibilizzazione, per costruire una 'rete di protezione' anche attraverso le risorse dei futuri bandi regionali e nazionali".
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