La storia di Cagliari è millenaria. È una storia affascinante, “scritta” da popoli, grandi personaggi, eventi memorabili. Come tante altre vicende storiche, anche quella della città di Cagliari è in buona parte negletta, poco conosciuta anche da chi è nato e vive nel capoluogo.

Maurizio Corona, cagliaritano doc e storico appassionato – per intenderci, di quelli a cui non basta fermarsi al risaputo o al facilmente reperibile sui libri – ci conduce per mano alla scoperta di una città dal passato troppo spesso trascurato. Lo fa in maniera originale, in prima persona e con il supporto di dieci narratori dalla penna felice.

È nato così il volume "I giorni di Cagliari” (Akademeia, 2021, pp. 258), in cui attraverso i testi e il ricchissimo apparato iconografico andiamo alla scoperta delle giornate che hanno fatto la storia del capoluogo della Sardegna. I giorni di Cagliari, introdotto da una bella prefazione di Beppe Severgnini è, infatti, una sapiente selezione delle infinite vicende che hanno dato forma alla città e carattere ai suoi abitanti. È un libro che custodisce e svela la memoria di una città che vive nell'incanto della luce bianca del Mediterraneo.

Proprio per il fascino che il volume emana sfogliando le sue pagine ricche di immagini abbiamo chiesto a Maurizio Corona di raccontarci come è nata l’idea di un libro di questo tipo:

“Qualche anno fa l’editore Laterza aveva lanciato una serie di titoli dedicati alle giornate storiche di Milano, Roma, Genova e Firenze. L’idea alla base dei volumi era quella di raccontare la storia delle città non in maniera tradizionale e cronologica, ma affidando il racconto a storici e divulgatori che dovevano focalizzare la loro narrazione sulle date cruciali, quelle indimenticabili. Ho pensato allora di fare lo stesso per Cagliari, aggiungendo però all’idea iniziale una mia intuizione”.

Quale?

“La necessità di avere un libro non solo ben scritto, ma molto illustrato. Sono, infatti, convinto che le immagini abbiano una peculiare capacità di attrarre le persone e farle entrare nel vivo delle vicende storiche. A volte, in Italia è un dato trascurato, si punta solo sulla parola quando si vuole fare cultura a differenza di quanto avviene nel mondo anglosassone e in Francia dove tutto ciò che è visuale è ampiamente utilizzato e valorizzato”.

Ma cosa hanno di peculiare le giornate di Cagliari rispetto a quelle delle altre grandi città italiane?

“Intanto Cagliari non ha decine di date importanti legate ad avvenimenti politici e militari come succede per Roma. Nella mia scelta ho quindi allargato il raggio d’azione includendo eventi legati allo sport, alla musica, al costume. Tra i giorni rievocati nel libro troviamo quindi il 12 aprile del 1970 con la conquista dello scudetto da parte del Cagliari di Gigi Riva, un evento raccontato dalla penna brillante di Giorgio Porrà. Poi ci sono le date degli ultimi concerti di Carlos Kleiber, tenuti dal 24 al 26 febbraio del 1999 e narrati da Maria Paola Masala. Ma non mancano giornate più antiche come la presenza nel territorio cagliaritano di Giulio Cesare tra il 15 e il 26 giugno del 46 a.C., come ci racconta nel volume Paola Ruggeri.

Nel suo lavoro di ricerca per il libro ha fatto delle scoperte inattese?

“Ho fatto tante scoperte, così tante da non poterle mettere in un solo volume. Per esempio, ho appreso che nel luglio 1270 il re di Francia Luigi IX, Luigi il Santo, dovette sottostare alla proibizione dei cagliaritani di entrare nel porto di Cagliari. Viaggiava, infatti, su navi genovesi e a quel tempo la nostra città era controllata dai pisani, acerrimi nemici di Genova.

E qualche giornata cagliaritana a cui è particolarmente legato?

“Il 12 e il 13 giugno del 1535, giorni in cui l’imperatore Carlo V fu presente a Cagliari nel suo viaggio verso Tunisi, durante la crociata intrapresa contro i Turchi ottomani che miravano a controllare con le loro navi tutto il Mediterraneo. In quelle giornate, che mi è piaciuto raccontare personalmente, Cagliari fu il centro del mondo, il luogo dove si riunì tutta l’aristocrazia militare dell’epoca per lanciare la sfida ai Turchi. Si tratta di un evento storico, ma anche legato a una mia vicenda personale”.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Ce la racconti…

“Anni fa ad Amsterdam mi capitò fra le mani un vecchio libro dedicato all’artista fiammingo Jan Cornelisz Vermeyen, per anni pittore di corte di Carlo V. Nel libro era presente un’immagine di una città di mare presidiata da una grande flotta. Ho fatto delle ricerche e ho appreso che si trattava della flotta cristiana davanti a Cagliari, riprodotta in un dipinto murale eseguito da Giulio de Aquili e Alexander Mayner su incarico di Luis Hurtado de Mendoza, marchese di Mondéjar, che partecipò alla spedizione contro Tunisi. I due artisti realizzarono nell’anticamera del Mirador de la Reina di Granada (oggi noto come Peinador de la Reina) otto grandi affreschi sulla crociata di Carlo V avvalendosi della consulenza di Vermeyen. Nell’affresco di vede una immagine inedita di Cagliari nel Cinquecento con le sue torri svettanti sul mare.

Prima ha accennato ad altri giorni di Cagliari che non hanno trovato posto in questo volume. Sono destinati a tornare nell’oblio?

“Credo proprio di no. La volontà è di raccontarli in un secondo volume, spero al più presto!”.

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