Il bronzetto della Sacerdotessa all’asta da Christie’s torna in Sardegna grazie a una colletta
Nurnet ha lanciato una raccolta fondi per riportare a casa un pezzo di storia dell’Isola. E ha centrato l’offerta: «Lo restituiremo al pubblico»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un click. Un’offerta. Un respiro trattenuto davanti allo schermo. A oltre 1.500 chilometri di distanza, un gruppo di sardi si aggiudica all’asta di Christie’s una statuetta che racconta tremila anni di storia. La Sacerdotessa Nuragica tornerà a casa, in Sardegna, grazie all’associazione Nurnet e a un crowdfunding che in dieci giorni ha mobilitato passione, identità e memoria.
Trafugata chissà quando e finita in un’asta londinese, il suo ritorno ha coinvolto circa 150 donatori. Piccole e grandi offerte che, sommate, hanno vinto contro il silenzio e l’oblio.
Mentre da Londra scattava il conto alla rovescia, sul web nei giorni scorsi si è mossa una terra che ha scelto di “riportare a domu sua” un frammento del proprio passato. Non per chiuderlo in una teca privata, ma per restituirlo alla collettività, con l’impegno – già dichiarato – di donarlo a un’istituzione pubblica che lo renda visibile a tutti.
«Sicuramente non lo terremo nella nostra sede», spiega Antonello Gregorini, presidente di Nurnet, «vogliamo che la gente possa vederla e ammirarla. Decideremo insieme ai nostri sostenitori a quale museo affidarla, con una condizione chiara: che resti esposta con la scritta “Acquistato tramite i contributi dei sardi di buon senso civico, dopo essere stato disterrau e furau”».
Il bronzetto raffigura una figura femminile ieratica, avvolta in un’aura di mistero, interpretata da alcuni come sacerdotessa, da altri come sciamana. Le spirali scolpite sul corpo hanno riacceso il dibattito tra archeologi, appassionati e “sardopatici”, come ama definirli Antonello Gregorini, tra i promotori dell’operazione.
«La Sacerdotessa Nuragica è bellissima e ci emoziona. Punto», scrive sui social. «I pareri sull’origine e il significato sono molteplici e discordi, ma è sempre stato così. Noi ci crediamo e con noi tanti amici».