Lezioni in presenza dal 1° settembre nella massima sicurezza possibile, ma anche didattica a distanza per potenziare insegnamento e servizi, ed essere pronti qualora siano necessarie misure restrittive.

L'Ateneo di Sassari mette in campo 11 milioni per colmare il digital divide, il divario digitale. Facendo anche esperienza di quanto maturato durante i mesi di lockdown, dove l'Università di Sassari è stata tra i primi in Italia ad utilizzare la didattica a distanza e lo smart working.

Il Consiglio d'amministrazione ha deliberato il finanziamento di un milione di euro per dotare il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario di strumenti informatici a supporto dell'attività in lavoro agile o dalla propria postazione. Tale investimento si aggiunge agli stanziamenti già assegnati: 20mila euro al Centro linguistico di Ateneo per favorire l'attività da remoto di collaboratori linguistici e lettori; 2 milioni e 280 mila euro per i piani di ricerca di docenti e ricercatori; 500mila euro per l'attuazione del piano di rientro negli uffici e nelle aule secondo le norme di sicurezza anti-Covid; 7 milioni di euro per dotare gli studenti di pc, tablet e strumenti di connettività in comodato d'uso gratuito. Sono complessivamente 11 milioni di euro.

A breve saranno comunicati al personale tecnico-amministrativo e bibliotecario il tetto massimo disponibile per ciascun dipendente, le attrezzature acquistabili e le relative modalità di richiesta.
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