La comunità scientifica internazionale è "certa che ci sarà un impatto di un asteroide con la Terra" e" anche se non si può dire quando, domani o fra anni, si tratta di un evento certo. Prima o poi succederà di sicuro che un asteroide cadrà sulla Terra".

A delineare l'inquietante scenario è l'ingegnere dell'Agenzia spaziale europea, Ian Carnelli, responsabile della missione Hera dell'Esa, intervenuto al workshop "Aida" in cui Esa, Nasa e Agenzia spaziale italiana si confrontano sino a venerdì a Roma.

Al centro del dibattito le missioni Dart e Hera, che potranno deviare la traiettoria di un asteroide.

"Impatti di asteroidi come quello che hanno generato l'estinzione dei dinosauri sono eventi che succedono in milioni di anni - ha scandito Carnelli -. Noi non siamo preoccupati da questo tipo di eventi" perché oggi "conosciamo più del 90% degli asteroidi di oltre 1 chilometro di diametro", ovvero rocce spaziali che se cadessero sulla Terra "avrebbero un impatto catastrofico sul nostro pianeta".

"Quello che ci preoccupa oggi sono asteroidi più piccoli, sui 100-150 metri di diametro" che "ogni 200-300 anni cadono sulla Terra e ci preoccupano asteroidi ancora più piccoli, della taglia di 50 metri di diametro, che invece possono cadere sul nostro pianeta ogni 100-150 anni".

"L'ultimo impatto con un asteroide di questa grandezza - specifica Carnelli - è avvenuto nel 1908 in Siberia". Quel giorno di ormai 111 anni fa, "un asteroide è esploso a qualche decina di chilometri di quota, distruggendo 2.000 chilometri quadrati di foresta siberiana". "Se un evento del genere fosse successo in Europa, ovviamente il risultato sarebbe stato molto diverso".

La buona notizia è che un impatto di un asteroide "è un evento naturale - assicura Carnelli - che noi oggi non solo possiamo predire ma anche evitare".

(Unioneonline/v.l.)
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