Ancora poche settimane e il Museo archeologico di Mandas sarà una realtà. Si chiamerà MA.H.MU e nascerà nell’ex palazzo di piazza IV Novembre, dove vanno avanti senza sosta i lavori finalizzati a convertire l’edificio appena restaurato dal Comune in una struttura adatta all’esposizione dei reperti archeologici rinvenuti nel territorio.

«L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere la conoscenza del patrimonio storico del paese e assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica», dice il sindaco Umberto Oppus che, davanti all’allestimento quasi completato parla di «un sogno che si realizza per tanti mandaresi».

Nel nuovo Museo troveranno spazio alcuni dei reperti rinvenuti nelle varie campagne di scavo effettuate nelle numerose aree nuragiche disseminate nel territorio, verranno inoltre allestiti dei pannelli con la ricostruzione dell’antica Mandas. Si tratta di cocci, oggetti domestici e arredi funerari custoditi per lungo tempo nei magazzini della Soprintendenza archeologica di Cagliari. Reperti che risalgono all’era nuragica ma anche al periodo romano. «Abbiamo richiesto l’inventario e l’elenco analitico di tutti i beni, si tratta di un patrimonio storico dal grande valore culturale e identitario», sottolinea il vicesindaco Umberto Deidda. 

E non è finita qui: gli archeologici della Soprintendenza hanno predisposto il progetto per la riapertura del cantiere di ricerca e indagine scientifica nell’area nuragica Su Angiu (denominata anche Bangiu), per dimensioni e struttura considerato tra i siti nuragici più importanti della Trexenta. Al suo interno sono stati rinvenuti diversi reperti che attestano la presenza continuativa dell’uomo a partire dal periodo nuragico: il pezzo forte è la navicella votiva di bronzo custodita nel Museo Archeologico di Cagliari che la Giunta cittadina vorrebbe esporre, almeno per qualche giorno (il sogno sarebbe per l’inaugurazione), nella nuova struttura museale.

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