Dopo la pinacoteca comunale, l'opera #Obfashion, di Elisabetta Falqui, è esposta da alcuni giorni anche nei locali del museo diocesano di Oristano.

#Obfashion è l'insieme di tre croci in plexiglas alte 160 cm, una bianca, una trasparente e una fucsia, che richiamano il fenomeno contemporaneo della dilagante sopraffazione dell'apparenza sull'essenza, dell'effimero sull'eterno, della finzione sulla verità.

Il richiamo di #Obfashion alle tre croci del Golgota denuncia inoltre una mentalità che tende a porre in evidenza la violenza e la tortura, rappresentate dalle croci bianca e fucsia, cercando di rendere sempre più trasparente il sacrificio di Cristo che ha fatto della Croce uno strumento di redenzione, di perdono e di salvezza.

Elisabetta Falqui, nata nel 1968 a Cagliari, si interessa da anni di fashion victims, neologismo coniato dallo stilista dominicano Oscar de la Renta, e che indica il fenomeno riguardante coloro che vivono, in una dimensione quasi patologica, l'ossessione della e per la moda in una vera e propria sindrome compulsiva che porta a seguirne i dettami in modo passivo e acritico.
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