Potrebbe diventare un'attrazione turistica nella prossima edizione di Monumenti Aperti.

Il rifugio antiaereo di via Cavour ridotto a un rudere potrebbe divenire uno dei siti culturali da inserire nel percorso di visite della manifestazione organizzata in Sardegna dall'associazione Imago Mundi.

Un'impresa non semplice, considerando che l'area in completo degrado è interamente da bonificare e un piano di valorizzazione comporterebbe non poche risorse.

In passato si era pensato di acquisire e affidare a bando per il recupero della struttura. L'argomento è stato affrontato in sede di commissione Cultura presieduta da Samuela Falchi.

Costruito nel 1943 e collaudato nell'anno successivo, il rifugio antiaereo, situato nel centro storico della città, ha una lunghezza di 80 metri, "ed è importante acquisirlo come bene comunale - ha detto l'assessore alla Cultura, Mara Rassu -, uno perché è un bene storico e quindi ha del potenziale, due perché si potrebbe utilizzare valorizzando insieme gli altri caposaldi e rifugi come percorso storico archeologico per i turisti".

Il rifugio è costituito da un'ampia galleria scavata in parte nella roccia con due ingressi, uno di questi è accessibile in via Petronia, in prossimità del campo comunale Occone.

Sulla volta della galleria sono presenti delle aperture artificiali che svolgevano la funzione di camini di areazione così da assicurare un ricambio d'aria costante all'interno del rifugio.

Divenuto negli anni sede di una discarica e luogo frequentato dai tossicodipendenti, l'ingresso principale si trova attualmente chiuso da una porta di legno.

L'obiettivo è affidare il recupero e il restauro della struttura tramite un bando pubblico perché diventi patrimonio comunale attraverso l'acquisizione del bene di proprietà della Regione.
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