Il progetto Amparu chiude l'anno con due date tra Ollolai e Nule
Continua anche nel 2026 la missione di protezione del canto a tenorePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una vera e propria tradizione ancestrale, tramandata nei secoli fino a oggi e perciò da tutelare per le generazioni future: continua anche nel 2026 la missione di protezione del canto a tenore del progetto Amparu, che chiude oggi le date dell'anno con la ricerca sul campo a Nule e il laboratorio comunitario a Ollolai, e le iniziative di ieri che hanno invece interessato Busachi e Monti. Finora sono state quindici le comunità coinvolte dal programma promosso da Isre, che andrà avanti fino alla primavera prossima includendo oltre sessanta centri e trecento cantori in tutta l'Isola.
Con il sostegno della Regione e la collaborazione di coordinamento Campos e delle associazioni Tenores Sardigna e Boches a tenore, il progetto firmato dall'Istituto superiore regionale etnografico è organizzato in attuazione del Piano di salvaguardia del canto a tenore, riconosciuto patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'Unesco. Gli appuntamenti hanno avuto inizio dall'11 dicembre, con un laboratorio scolastico a Lodè e poi rassegne, canti nei "tzilleris" e ancora incontri che hanno già toccato Alà dei Sardi, Bitti, Bono, Bortigali, Bulteri, Orgosolo, Orune, Ottana, Seneghe e Silanus.
"Amparu", che in lingua sarda significa proprio salvaguardia, mira quindi a intervenire con azioni mirate e condivise dalle comunità sul territorio, per favorire la tutela della cultura canora e la sua trasmissione intergenerazionale. Raccogliendo quindi l'eredità delle precedenti proposte di Modas e Istèrridas, e affiancandosi all'attuale piano di Ziradas, Amparu è oggi la più grande rete organizzata di cantori, operatori e associazioni in Sardegna, forgiata dalle storiche collaborazioni tra le realtà organizzatrici. Un approccio non conservativo, ma anzi di rivitalizzazione dell'arte, a partire dai suoi contesti d'origine e attraverso attività di formazione e confronto, superando i campanilismi.
In un modello di governance partecipata, come suggerita dalla Convenzione Unesco, cantori e comunità sono decisori attivi dei processi di salvaguardia, con le azioni del progetto che «sono state discusse a lungo con il mondo dei cantores e insieme a loro le abbiamo sperimentate nei tre progetti precedenti Modas, Istèrridas e Ziradas» come spiega il responsabile tecnico e scientifico, Diego Pani. Tutti i materiali audiovisivi prodotti per Amparu, compresi i podcast targati Modas, saranno raccolti nella piattaforma partecipativa e ad accesso aperto www.a-tenore.org. Al termine del progetto, la primaverà 2026 vedrà così un finale di spessore con un Festival del canto a tenore, in una piena restituzione dei risultati raggiunti, completata poi da un libro destinato a rendere note le buone pratiche del progetto.
