Lo ha incoraggiato Pinuccio Sciola, lo hanno ispirato l'irlandese Francis Bacon e il tedesco Daniel Richter, lo ha forgiato la scelta di rimanere a dipingere nella sua Alghero, nonostante l'apprezzamento della critica nazionale e le mostre in tutt'Italia. Classe 1971, il pittore Fabio Saiu ha deciso di raccontare 23 anni di arte con 38 opere in una monografia nata dal confronto col suo gallerista Antonio Rossi (Galleria Studio Legale/Edizioni del Sol).

La sua è una "pittura con tratti e tensione neo-espressionista, scandita da cromatismi accesi, contrastanti e stratificati che compongono una narrazione drammatica, distonica e surreale". È Pinuccio Sciola che nel 1992 nota i colori di Saiu, allora studente all'Accademia delle Belle Arti di Sassari, e cura la sua prima mostra "Debuttante" ad Alghero.

Paolo Fresu acquista le sue opere invitandolo poi, nel 1997, a esporre in occasione del Time Jazz Festival di Berchidda. Dopo la recensione del critico Massimo Sgroi la carriera di Fabio Saiu decolla e partecipa sia a mostre collettive che personali a Milano, Caserta, Napoli e naturalmente in Sardegna.
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