Per affrontare le sfide della vita, da quelle quotidiane a quelle impreviste, ci vuole buon senso. E, in aggiunta, la consapevolezza che ci sono vizi e virtù umane, forze e debolezze, grandezze e miserie che ci appartengono come specie e che dobbiamo imparare ad usare oppure a controllare al meglio.

Morgan Housel, economista ed esperto del mondo della finanza, pone le certezze appena elencate al centro del suo nuovo saggio, Come sempre. Tutto cambia, niente cambia (Hoepli editore, 2024, pp. 222, anche e-book).

Partendo dalla sua esperienza nel mondo iper-competitivo degli investimenti finanziari, Housel in questo libro accompagna i lettori in un giro del mondo alla scoperta dei comportamenti che hanno svolto un ruolo decisivo nei grandi momenti della storia, dall’invenzione delle prime armi nucleari alla fondazione di Amazon. Lezioni senza tempo sul rischio, l’opportunità e l’arte di vivere: insegnamenti preziosi su come distinguere il segnale dal rumore e ottimizzare i processi decisionali. Storie per cercare di comprendere cosa rimane inalterato anche quando tutto attorno a noi sta cambiando e ci appare irriconoscibile, infido, insicuro. Punto di partenza una semplice consapevolezza. Come diceva Voltaire, nel bene e nel male “lo storia non si ripete mai, l’uomo si ripete sempre”.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Se allora potessimo viaggiare nel tempo, tornando indietro di cinquecento anni, probabilmente rimarremo sbalorditi da quanto siano cambiate la tecnologia e la medicina. L’assetto geopolitico apparirebbe incomprensibile. La lingua e i dialetti potrebbero essere completamente sconosciuti. Secondo Housel ci accorgeremmo, però, che il comportamento umano si fonda su principi universali: vedreste persone che cadono vittima dell’avidità e della paura, che si fanno accecare dall’eccesso di autostima e si lasciano persuadere dal rischio e dalla gelosia, proprio come oggi.

Ci renderemo conto, per esempio, che non siamo mai stati bravi a prevedere il futuro e non abbiamo mai saputo bene dove stavamo andando. Allora, come scrive Housel: «per fare chiarezza su un futuro incerto si cerca di guardare più lontano e di strizzare di più gli occhi, per fare previsioni con più precisione, più dati e più intelligenza. Molto più efficace è fare il contrario. Guardarsi indietro e con una visuale più ampia. Piuttosto che cercare di capire i piccoli dettagli che potrebbero cambiare il futuro, è bene studiare le grandi cose che il passato non è mai riuscito ad evitare».

Serve allora la storia, la conoscenza della Storia con la S maiuscola. Ebbene, la storia serve a farci capire, per esempio, che tutti noi siamo il prodotto di una lunga vicenda, una vicenda che ha radici estese e articolate ma che vanno a comporre quello che siamo oggi. La storia ha molto da dirci, infatti, se smettiamo di considerarla come qualcosa di oggettivo, di esterno a noi, se smettiamo di considerarla un puro elenco di battaglie, imperatori e re – che pure è bene conoscere – e la vediamo come fatta di persone che hanno avuto emozioni, che hanno vissuto vite in cui possiamo immedesimarci. Nel momento in cui ci ricordiamo di essere parte di un flusso, dello scorrere del tempo allora la storia si mette al nostro servizio, perché possiamo mettere noi stessi, i nostri valori, il mondo in cui viviamo alla prova con il passato più o meno lontano. La vicenda storica è, infatti un enorme bacino di precedenti, che ci possono fare da guida. È insomma un’enorme palestra di allenamento alla vita e alle grandi problematiche del mondo che ci circonda. La storia trabocca di sorprese che nessuno avrebbe potuto prevedere, ma se siamo consapevoli delle verità che non cambiano mai potremo compiere scelte più consapevoli, qualsiasi cosa ci riservi il futuro. Parola di Morgan Housel.

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