La rivincita di Fano sulla California: la celebre statua del Lisippo esposta al Getty Museum di Malibù dovrà essere restituita.

La sentenza della Cassazione, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, pone la parola fine a una contesa durata anni e anni. Respinti, dunque, i ricorsi dei legali del Museo di Malibù, gli avvocati Alfredo Gaito di Roma ed Emanuele Rimini di Milano, che hanno lottato per far rimanere il bronzo sul piedistallo del Getty Museum dove la statua si trova dalla fine degli anni Settanta.

A questo punto si apre un'altra partita al di là dell'oceano, perché far rientrare il Lisippo a casa non sarà certo una passeggiata. Le motivazioni della Cassazione dovrebbero arrivare nel giro di qualche settimana, e su quelle la Procura di Pesaro preparerà la rogatoria per rendere esecutivo il provvedimento in California.

"Una vittoria che è il frutto di un lavoro di gruppo – il commento del pm Silvia Cecchi, da anni impegnata nella battaglia per riportare la statua in Italia – Era un caso davvero complesso e alla fine abbiamo avuto ragione".

"Vediamo ora se il Getty manterrà la promessa", il commento dell'avvocato Tristano Tonnini delle Cento Città, l'associazione culturale che ha fatto ripartire le indagini sul Lisippo. Il Museo, infatti, "aveva detto che, dietro un provvedimento di confisca, si sarebbe attivato da solo per restituirla. Staremo a vedere. Forse impugneranno la decisione a Strasburgo".

La pronuncia della Cassazione è dunque l'ultima parola di un giudice italiano su una battaglia che va avanti da oltre 50 anni. Il Lisippo, pescato nel 1964 nelle acque al largo di Fano dal peschereccio "Ferruccio Ferri", sparì poco dopo per tornare alla luce sul piedistallo del Getty a fine anni Settanta.

Nel 2010, il gip Lorena Mussoni aveva ordinato la confisca, affermando la proprietà della statua da parte dello Stato italiano.

(Unioneonline/v.l.)
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