Torna temporaneamente a casa il prezioso Codice Leicester di Leonardo da Vinci, e in particolare a Firenze alla Galleria degli Uffizi, grazie al "prestito" del suo legittimo proprietario Bill Gates.

L'occasione saranno le celebrazioni leonardiane che si svolgeranno dal 29 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019 per il 500esimo anniversario della morte del genio italiano.

Il prezioso manoscritto sarà esposto nella mostra "Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L'acqua microscopio della Natura" curata da Paolo Galluzzi e frutto di oltre due anni di preparazione da parte della Galleria degli Uffizi e dal Museo Galileo con il contributo di Fondazione Cr Firenze.

E sarà davvero un evento eccezionale perché consentirà di vedere una delle opere più importanti di Leonardo con le conoscenze e le sensibilità che oggi abbiamo maturato verso i temi dell'acqua e dell'ambiente che sono appunto il filo rosso che lega le 72 pagine del manoscritto.

L'opera di Leonardo è offerta alla città toscana da Bill Gates, il fondatore di Microsoft che ne è diventato proprietario acquistandola dal miliardario Armand Hammer nel 1994 per 30 milioni di dollari. Un cimelio davvero eccezionale, con le annotazioni e gli straordinari disegni realizzati da Leonardo negli anni tra il 1504 e il 1508, quelli, per intenderci, nei quali studiava anatomia all'ospedale di Santa Maria Nuova, cercava di far volare l'uomo e studiava soluzioni avveniristiche per rendere l'Arno navigabile.

Grazie ad un innovativo sussidio multimediale, il Codescope, il visitatore della mostra potrà sfogliare i singoli fogli sugli schermi digitali, accedere alla trascrizione dei testi, e ricevere molteplici informazioni sui temi trattati.

A corredo dell'esposizione ci saranno poi altri disegni originali di Leonardo, prestati da istituzioni italiane e straniere, anch'essi realizzati nel periodo storico in cui Firenze e in generale la Toscana divennero la cosiddetta "scuola del mondo", crocevia di grandissimi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze.

Dalle pagine del Codice Leicester
Dalle pagine del Codice Leicester
Dalle pagine del Codice Leicester

Il manoscritto - già stato esposto a Firenze nel 1982 - fu rinvenuto a Roma nel 1690 dal pittore Giuseppe Grezzi in un vecchio baule, poi nel 1717 fu comprato dall'inglese Thomas Coke di Leicester e rimase alla sua famiglia fino al 1980, quando passò nelle mani di Armand Hammer che lo ribattezzò "Hammer Code".

"L'esposizione del Codice Leicester di Leonardo, insieme ad altri preziosissimi disegni e scritti del genio da Vinci" - ha affermato Eike Schmidt, direttore degli Uffizi - "dimostra il nostro impegno per rendere accessibili tematiche molto complesse della ricerca scientifica, e per contestualizzare episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva del tutto contemporanea". E gli fa eco Paolo Galluzzi, direttore del Museo Galileo, ricordando il genio toscano come "una mente protesa a raccogliere le sfide più complesse e a mettere in

discussione le conclusioni stabilite dagli autori più accreditati della tradizione".

(Redazione Online/b.m.)
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