Il 15 e 20 luglio, a Baradili, è in programma la seconda edizione de "I corti nel paese più corto", rassegna di documentari d'autore ideata da Marcello Atzeni, che è anche il direttore artistico.

Organizzato dall' Associazione "Terras Onlus", il festival torna nel paese più piccolo della Sardegna anche grazie al finanziamento dell'amministrazione comunale guidata dalla sindaca Maria Anna Camedda.

Dodici i film di questa edizione, sei il 15 luglio e altrettanti il 20. Proiezioni in piazza Santa Margherita, alle 20 con ingresso gratuito.

«Quest'anno porteremo a Baradili cinque registe con altrettante loro opere - spiega Atzeni - cinque su dodici, vuol dire che si sfiora la parità di genere. Trovo che sia bellissimo. Finalmente allo scoperto anche donne, numerose, dietro la macchina da presa. Dunque non solo attrici, soggettiste, sceneggiatrici, parrucchiere e costumiste, per altro tutti ruoli di assoluto livello, ma anche direttrici e questo è il così detto salto in più».

IL PROGRAMMA – Il 15 luglio, dopo i saluti della sindaca e quelli di Marcello Atzeni, via alla proiezione de "La cena delle anime" di Ignazio Figus. A seguire "Faulas", una bella favola di Michela Anedda, giovane regista con origini a Villacidro. Quindi "Bella di notte", un corto di Paolo Zucca, uno tra i più grandi registi sardi. Solo un'indicazione: la voce narrante è di Stefano Accorsi. Seguirà "L'albero del riccio", lavoro a quattro mani, realizzato da Chiara Sulis e Juan Carlos Concha. Le storie di Antonio Gramsci, nativo proprio della Marmilla, raccontate in maniera deliziosa. Salvatore Mereu con "La vita adesso", con il suo corto impegnato, che fornirà molteplici spunti di riflessione. Chiuderà "Un fenicottero chiamato tango", della lussurgese Antonella Arca. A parlare con i registi Ignazio Figus, Michela Anedda, Paolo Zucca, Salvatore Mereu e Antonella Arca, sarà Antioco Floris, professore di cinema all'Università di Cagliari, oltre allo stesso direttore artistico Marcello Atzeni.

La serata del 20 luglio si apre con "Lo sguardo esterno" di Peter Marcias. "Memorie in movimento" di Simone Paderi, Denise Maria Paulis e Niccolò Sirigu ricostruisce i quattro secoli dell'Università di Cagliari. “Eccomi” (Flamingos) è il lavoro d'esordio di Sergio Falchi, brillante regista nuorese. “Jambitè”, bella storia raccontata da Alessandra Usai. Qui non si è più in Sardegna ma in Irlanda. “Binario morto” del sassarese Antonio Maciocco, storia particolarmente favolistica. Si chiude con "Il bambino "di Silvia Perra: la giovane regista parla del mondo musulmano in Italia.

A parlare con i registi Peter Marcias, Simone Paderi, Alessandra Usai, Sergio Falchi e Antonio Maciocco sarà Antonello Zanda, direttore della Cineteca sarda- Umanitaria, oltre a Marcello Atzeni. 

(Unioneonline/v.l.)

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