Non resta che incrociare le dita e attendere l’esito delle valutazioni. Si è chiusa stamattina la brillante maratona enologica del Concours Mondial de Bruxelles, sessione vini rossi e bianchi, che si è svolta in Calabria (Cosenza-Rende) e ha visto in gara oltre 7.370 etichette provenienti da 40 Paesi. 

Una vetrina unica al mondo e di grande spessore (impeccabile l'organizzazione) dove hanno partecipato complessivamente 105 etichette sarde. Una presenza di tutto rispetto in rapporto alle altre regioni italiane in gara.

La responsabile del gruppo Italia, Karin Meriot, con il presidente di giuria Charlie Arturaola (foto L'Unione Sarda - Ripa)
La responsabile del gruppo Italia, Karin Meriot, con il presidente di giuria Charlie Arturaola (foto L'Unione Sarda - Ripa)
La responsabile del gruppo Italia, Karin Meriot, con il presidente di giuria Charlie Arturaola (foto L'Unione Sarda - Ripa)

L’Isola ha uguagliato il Veneto, mentre al top della classifica di vini presentati svetta la Sicilia (202 etichette) seguita da Toscana (186), Puglia (185), Calabria (143), dopo Veneto e Sardegna il resto della Penisola. Nel complesso una grande partecipazione delle cantine italiane con circa 1400 vini (meglio solo la Francia che primeggia con 1650).

Chiamati a valutare i campioni in degustazione ben 310 giudici esperti, arrivati da 45 nazioni. I risultati raccolti ed elaborati dallo staff di analisi del CMB arriveranno fra alcune settimane e sarà interessante conoscere come si saranno piazzate le cantine sarde.

Ieri intanto è stata ufficializzata la sede che accoglierà la 30esima edizione del concorso enologico internazionale: sarà l’Istria e più precisamente la città di Parenzo. Dal 12 al 14 maggio 2023, l’evento mondiale si sposterà dunque in Croazia. 

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