Nessuno studioso deleddiano aveva rilevato ciò che lo storico algherese Antonio Budruni ha messo nero su bianco con il suo ultimo libro “Grazia Deledda, plagio letterario” (Nemapress edizioni). Un vero e proprio scoop quello svelato dall’autore che il 26 gennaio alle 17 sarà ospite nella struttura dell’Ex-Me a Nuoro. Il riferimento è al testo di Joan Palomba, studioso della lingua algherese-catalana, attivo tra fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Palomba ha pubblicato nel 1911 un lungo saggio su “Tradizioni popolari di Alghero” facendo quello che Budruni definisce un “copia-incolla” da “Tradizioni popolari di Nuoro” che Deledda pubblicò tra il 1893 e 1895. 
Come hanno fatto a non capire che le descrizioni di usi e costumi di Alghero raccolti  da Palomba non erano catalani, ma con ben altra origine, molto lontana, quella barbaricina?, si domanda l’autore. 
Nel suo libro Antonio Budruni ha messo a confronto diretto molte pagine di Palomba con quelle di Deledda, da cui si evince immediatamente il plagio reiterato. Lo studioso algherese ha trovato le prime tracce di questo presunto plagio mentre conduceva una ricerca commissionata dall’ISRE sulla lingua algherese in rapporto alla lingua sarda.
Neria De Giovanni, direttrice della collana “deleddiana” che ospita il libro, dialogherà con l’autore in una serata che gode del patrocinio del Comune di Nuoro, città di Grazia Deledda.
 

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