Sono appena passati i 200 anni dalla nascita di un imprenditore che viene ritenuto il più grande nella Sardegna dell'Ottocento, e tra i più attivi di quel periodo in tutt'Italia. Il 23 gennaio la Biblioteca Comunale di Sassari in piazza Tola ospita, a partire dalle 9.30, il convegno di studi "Giovanni Antonio Sanna (1819-1875), politico, imprenditore e collezionista".

Organizzato dal Comune di Sassari, dall'Università di Sassari, dal Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna e dall'Istituto sardo di scienze, lettere e arti, il convegno è dedicato ad un imprenditore e politico che ha lasciato il segno.

Basti ricordare che nell'aprile del 1848 Re Carlo Alberto gli affidò la concessione in perpetuo della miniera di Montevecchio, che nel 1865 era la miniera più grande del Regno d'Italia e disponeva di ben 1.100 operai.

Fu deputato alla Camera subalpina dal 1857 al 1865 e, durante il periodo del Risorgimento, intrattenne rapporti con Garibaldi e Mazzini. Nel 1871 fondò la Banca Agricola Industriale Sarda, con capitale proprio, un milione di lire dell'epoca.

Al convegno, messo a punto da Antonello Mattone, Salvatore Mura e Sandro Ruju, interverranno Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario della Sardegna, Marco Milanese, direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell'uomo e della formazione, e Ignazio Camarda, presidente dell'Istituto sardo di Scienze Lettere e Arti.

Tra le relazioni da segnalare quelle di Sandro Ruju dal titolo "Lo stato degli studi sul più importante imprenditore sardo dell'Ottocento", di Gian Paolo Atzei "Lo sfruttamento delle miniere del Guspinese tra Settecento e Ottocento", di Sandro Renato Garau "Alle origini della Società Montevecchio: il ruolo di Giovanni Antonio Pischedda" e di Federico Francioni "I giornali sardi di Giovanni Antonio Sanna".

Il convegno è organizzato da Antonello Mattone, Salvatore Mura e Sandro Ruju.
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