Vedi un muflone, una volpe o un daino e scatti una foto. Stai aiutando la scienza a conoscere meglio la fauna selvatica e anche a proteggere l'ambiente e la salute dell'uomo. Escursionista, cacciatore o amante della natura non importa: chiunque può partecipare al Progetto europeo MammalNet. Basta un cellulare o un tablet. Si avvista l'animale, o anche impronte, escrementi o carcasse che testimoniano la sua presenza, si scatta una foto e la si invia tramite "iMammalia" un'applicazione gratuita. Gli esperti la valutano e se utile la inseriscono in una piattaforma accessibile a tutti. Dopo il debutto in Spagna, Germania, Polonia e Croazia, approda in Italia il progetto promosso dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e coordinato per il nostro Paese dalle Università di Sassari e di Torino.

Presentata oggi l'iniziativa che sfrutta le potenzialità della "citizen science" (la scienza dei cittadini) e della "open science" (scienza aperta) nel monitoraggio dei mammiferi in Europa. Marco Apollonio, ordinario di Zoologia nell'ateneo sassarese, ha spiegato: "C'è una grande espansione di specie e di mammiferi e la loro gestione deve essere affidata a dati oggettivi. Purtroppo la gestione faunistica in Italia non dispone di dati regolari".

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Ezio Ferroglio, professore Ordinario di Parassitologia Animale, Dip. Scienze Veterinarie, Università di Torino; Federica Barrucci, Assessment and Methodological Support Unit, European Food Safety Authority (EFSA); Alessadro Broglia, Animal Health and Welfare Unit, European Food Safety Authority (EFSA); Massimo Scandura, professore Associato di Zoologia, Dip. Medicina Veterinaria, Università di Sassari; Stefania Zanet, ricercatrice di Parassitologia Animale, Dip. Scienze Veterinarie, Università di Torino.
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