Eccezionale scoperta nella necropoli nuragica di Mont’e Prama, a Cabras

A pochi giorni dalla ripresa dell’ultima campagna di scavo sono stati trovati i resti di due nuove statue monumentali con oltre 3mila anni di vita.

Si tratta dei torsi di due pugilatori, il grande scudo flessibile che copre il ventre e si avvolge sul braccio. E ancora: una testa, gambe e altre parti dei corpi, oltre a frammenti di un modello di nuraghe.

I COMMENTI – Entusiasta il ministro della Cultura Dario Franceschini: “Una scoperta eccezionale alla quale ne seguiranno altre”. La soprintendente Monica Stochino parla di un risultato davvero “importante”, che fa sperare in “ulteriori sorprese” già nelle prossime settimane.

Due giganti che si aggiungono all'esercito in pietra di guerrieri, arcieri e pugilatori di tremila anni fa che ha reso famoso nel mondo il sito archeologico sardo ancora in parte avvolto nel mistero.

L’INDAGINE E GLI SCAVI – Avviata il 4 aprile, l'indagine sul campo ha confermato la prosecuzione verso sud della necropoli e dell'imponente strada funeraria che costeggia le sepolture. “Per noi la prova che siamo sulla strada giusta”, sottolinea l'archeologo Alessandro Usai, dal 2014 responsabile scientifico dello scavo. “Siamo andati a scavare a colpo sicuro in un tratto che ancora non era stato toccato”.

I due nuovi Giganti sono diversi da quelli trovati negli anni Settanta, sono del tipo “Cavalupo” come gli ultimi due riportati alla luce nel 2014, a poca distanza dall’attuale scavo e che si caratterizzavano per il particolare scudo incurvato.

L'immagine di uno scavo che ha riportato alla luce frammenti di due Giganti (Ansa)
L'immagine di uno scavo che ha riportato alla luce frammenti di due Giganti (Ansa)
L'immagine di uno scavo che ha riportato alla luce frammenti di due Giganti (Ansa)

Intanto già si pensa ad ampliare, portandola da 10 a 20 metri quadri, l’area dello scavo, finanziato dalla soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna con 85 mila euro lordi.

Il nuovo intervento, fa notare Stochino, ne anticipa un altro più corposo, per 600 mila euro, che coinvolge anche il Segretariato Regionale del ministero e che si aggiungerà al grande progetto per 2,8 milioni con i quali si punta a restaurare tutto quello che è stato trovato tra il 2014 e il 2016, così da esporre le nuove statue insieme alle altre nel Museo di Cabras.

UN CIMITERO DI SOLI UOMINI – Un lavoro di squadra che coinvolge università, soprintendenza e fondazione, antropologi, restauratori, architetti, che si aggiungono agli archeologi. Tutti insieme per trovare risposte ai problemi storici posti da questo speciale cimitero di tremila anni fa, costruito lungo una via funeraria e riservato quasi esclusivamente a giovani uomini, racconta appassionato Usai, spiegando che nelle oltre 170 tombe indagate “mancano completamente anziani e bambini”, mentre sono pochissime le donne.

I MISTERI – Sul sito resta il mistero. Chi erano davvero questi colossi di pietra da due metri e mezzo? Perché sono caduti, ridotti in macerie sulle tombe che avrebbero dovuto vegliare? La loro fine fu la conseguenza di una lotta intestina tra comunità locali, fu colpa dei Cartaginesi?

Usai spiega di propendere per un'ipotesi ulteriore, quella di una distruzione naturale: “La mia opinione è che i Giganti siano caduti via via da soli - dice- tanto più che per come sono stati realizzati erano sbilanciati in avanti”. Il passare del tempo, il sommovimento della terra, le tante coltivazioni intervenute su questo tratto di terra avrebbero fatto il resto, riducendo statue, nuraghi e betili in tanti frantumi che poi si sono rimescolati.

(Unioneonline/L)

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